Politica

Papa Francesco telefonò a Pietro Maso

Marino SmiderleSe non fosse per il timore di mancare di rispetto, Telecom Italia chiederebbe a Papa Francesco di fare da testimonial per il nuovo logo. E se magari devolvessero il cachet in opere di misericordia, può essere pure che lui accetterebbe. E oggi si ritroverebbero con uno spot da paura: «Pronto, sono Francesco, parlo con Pietro Maso, quello che ha ammazzato mamma e papà?».Sissignori, Pietro Maso, il mostro di Montecchia di Crosara (Verona), quello che 25 anni fa riesce nel lugubre intento di ammazzare i propri genitori. Sapeva che il padre Antonio e la mamma Rosa, molto religiosi, erano andati a un incontro dei neo-catecumenali e che sarebbero tornati poco dopo le 23. Quella notte non ci fu misericordia. Maso e i complici, giovanetti traviati dalla voglia della bella vita e dalla personalità luciferina del «capo», infierirono sui poveri coniugi, fino a quando furono sicuri di averli uccisi. Poi il figlio assassino si fece un giro in discoteca per costruirsi un alibi che sarebbe crollato in un lampo.Adesso Maso ha 44 anni, ne ha scontati 25, ha fatto in tempo ad avere una moglie, Stefania («Ora è finita»), ma, così come all'epoca aspirava a una vita tutta paillettes con i soldi dell'eredità, anche adesso che ha intrapreso un percorso religioso, guidato dal padre spirituale monsignor Guido Todeschini, non disdegna il titolo ad effetto. Quello che troveremo oggi sul settimanale Chi, che ospiterà un'intervista-memoriale proprio a Pietro Maso, con il dettaglio incredibile della telefonata di Francesco.Come sia riuscito a tenersi dentro finora questa chiamata che risale al 2013 è un mistero. «Io ero il Male. Eppure Papa Francesco ha avuto compassione di me. Gli ho scritto una lettera che gli è stata consegnata dal mio padre spirituale. E dopo pochi giorni il Papa mi ha telefonato». La misericordia di Francesco non ha bisogno di essere confrontata con il fascicolo processuale per tendere la mano a chi ha sbagliato. Eppure lo stesso Maso ci infila una novità processuale: «Adesso che ho scontato la mia pena lo posso dire: non ho ucciso i genitori per soldi, perché li avrei avuti lo stesso. Ho tentato altre volte di uccidere i miei genitori, tentativi andati a vuoto di persone matte ma, mi creda, non ho mai pensato di uccidere per i soldi». Intanto Maso, dopo aver perso il lavoro, rivela di essersi trasferito in Spagna. «Voglio creare a Valencia dice - una casa che accolga quelli che hanno sbagliato».

Questa volta, tabulati telefonici alla mano, con Dio dalla sua parte.

Commenti