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Parisi arruola Squinzi L'ex Confindustria sarà alla kermesse di Milano

Presenti anche i vertici di Ance e Federacciai Mr Chili: col loro aiuto centrodestra vincente

Parisi arruola Squinzi L'ex Confindustria sarà alla kermesse di Milano

Stefano Parisi continua la sua maratona verso la convention di Milano del 16 settembre tenendo il più possibile le carte coperte. Top secret i nomi che sfileranno alla sua kermesse meneghina anche se qualche indiscrezione sui personaggi che «porteranno il loro contributo per un centrodestra vincente» è uscita. Ci sarà Giorgio Squinzi, imprenditore e presidente di Confindustria che ha già fatto l'endorsement a Mister Chili Tv; ci sarà Claudio De Albertis, presidente dell'Associazione nazionale costruttori; e ci sarà Antonio Gozzi, presidente di Federacciai. «Di sicuro non ci saranno politici», tengono a precisare dall'entourage del manager stilando il profilo dei personaggi che animeranno l'evento meneghino. Gente che viene dall'impresa, dalle professioni, dalle associazioni, e non necessariamente con un pedigree di destra. E ci sarà anche qualche uomo/donna di Chiesa visto che a fare outing è suor Anna Monia Alfieri, esperta di scuola e probabile relatrice allo spazio Megawatt.

Per il resto, Parisi prepara il suo evento sottovoce stando ben attento a non titillare i nervi già scoperti di Forza Italia. Pertanto Parisi precisa appena può: «Io non voglio far partire un nuovo soggetto politico ma soltanto raccogliere elementi e contributi da mettere a disposizione della piattaforma liberal-popolare». Non contro il partito, quindi; ma a servizio del partito che c'è già. Il problema è che Parisi ha ricevuto da Berlusconi un mandato ben preciso: fare un report per capire perché Forza Italia non vola più alta come un tempo. Il lavoro di Parisi è a buon punto se non addirittura terminato anche se le sue conclusioni vengono tenute segrete: prima le vuole esporre al Cavaliere. La data del loro faccia a faccia ancora non c'è: sarà Berlusconi a decidere come e quando vedere Mister Chili. Di certo Parisi ha già tutto chiaro in testa di cosa non va dal punto di vista organizzativo e ripete che la ricetta per riconquistare voti sia quella di recepire i problemi della gente e proporre loro una soluzione valida e concreta. E fin qui sembra tanto fumo e poco arrosto. Ma i fari di Parisi si stanno delineando: sburocratizzazione ma soprattutto cura dimagrante colossale dello Stato che deve fare non uno ma due o tre passi indietro. Non a caso il manager lunedì sera sarà a Lodi a presentare l'ultimo libro dell'economista Franco De Benedetti, Scegliere i vincitori, salvare i perdenti. Un saggio, quello di De Benedetti, che è un escursus storico su uno dei mali atavici dell'Italia: quello dello Stato imprenditore che sperpera perché vuole sempre dirigere. Invece di lasciar fare al privato. Musica per le orecchie di Parisi che nei prossimi giorni cercherà di delineare meglio che idea ha del centrodestra.

Primo appuntamento domani, alla Versiliana, quando interverrà assieme all'ex ministro Fabrizio Barca, ad Antonio Padellaro e ad Antonello Caporale alla festa del Fatto Quotidiano. Tema dell'incontro: quale destra? Quale centrodestra? Altri appuntamenti già confermati sono quelli di giovedì 8 settembre a Matera, alla kermesse organizzata da Gaetano Quagliariello per sostenere le ragioni del «No» alle riforme renziane. Il giorno dopo, sfilata a Fiuggi alla manifestazione organizzata da Antonio Tajani L'Italia e l'Europa che vogliamo. E anche su questi temi Parisi ha già fatto intendere come la pensi: l'Italia in Europa è debole non perché non riesce a ottenere maggior flessibilità. È debole perché ha legato al collo il macigno del debito pubblico. Ergo: il problema non è la Merkel ma siamo noi stessi; che non siamo stati capaci e - non lo siamo ancora - di mettere un freno alla spesa pubblica. E proprio su questo fronte Parisi è pronto a picchiare duro sul premier in carica.

Allontanando i dubbi di qualche azzurro che il manager strizzi l'occhiolino a un Nazareno bis.

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