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Parisi: il più innovatore? Berlusconi

Il manager e il ruolo centrale del Cavaliere: «Senza di lui entreremmo nella palude»

Parisi: il più innovatore? Berlusconi

Roma Porte e finestre aperte, il desiderio di rinnovare il centrodestra, la ricerca di facce nuove e contenuti all'altezza delle sfide del presente. Ma anche un ancoraggio forte alla storia e all'esperienza di Forza Italia. Stefano Parisi, dopo alcune critiche piovutegli addosso dopo la convention al Megawatt di Milano, chiarisce e approfondisce il suo legame con Silvio Berlusconi, indicandolo come il vero garante e ispiratore della sua opera.

«Berlusconi è il motore di questo rinnovamento. È lui in Forza Italia che ha più spinta innovatrice, più voglia di cambiare. Se non ci fosse credo che entreremmo in una palude da cui non usciremmo più», dice intervistato da Frediano Fenucci e da Mario Sechi a Omnibus. Silvio Berlusconi fra qualche giorno compirà 80 anni e «deve continuare a fare quello che sta facendo e a essere da stimolo». Con Berlusconi «ci siamo cercati. L'ho chiamato subito dopo le elezioni amministrative e poi ci siamo visti per ragionare sulla necessità di rigenerare Forza Italia. Sono esterno al partito. Sto lavorando per cercare di portare persone nuove e per verificare gli strumenti per rilanciare un partito che ha fatto tanto per questo Paese», ma che «ha perso 11 milioni di voti».

L'opera di ricostruzione di Parisi, insomma, parte dal retaggio forzista, una storia da aggiornare con contenuti tali da poter prevedere e programmare il futuro. «Rispetto al '94 è cambiata la situazione mondiale, il mercato non sempre è la risposta. Per questo parlo di liberalismo popolare. Ma se Renzi parla direttamente all'individuo attraverso la televisione, Berlusconi ha sempre avuto un rapporto con i corpi intermedi».

L'esperienza «storica» del centrodestra serve anche come garanzia di capacità di governo. «Il centrodestra ha la forza di vent'anni di governo e sarà pronto a governare. Un governo di larghe intese in caso di vittoria del No? Appoggiarlo sarebbe un errore. Bisogna approvare la legge elettorale e andare al voto a marzo-aprile 2017». Il «ricostruttore» di Fi si pronuncia anche in merito alle primarie: «Sono favorevole a quelle sul modello americano, non all'italiana, come le fa il Pd, che sono una farsa. Senza una norma che regoli le primarie, è meglio che siano le leadership a individuare i candidati». Infine una stoccata a Viale dell'Astronomia. «Confindustria non deve mai schierarsi. È filogovernativa, deve avere un buon rapporto con il governo, ma schierarsi così credo che non faccia bene.

Usano il caos come argomento, ma se non passa il ddl Boschi non ci sarà alcun caos, semplicemente resterà in vigore la Costituzione attuale».

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