Politica

Parlamento di disoccupati: solo venti sedute al mese

Dall'insediamento appena 180 le riunioni di Camera e Senato. Nello stesso periodo, nel 2013, erano state 304

Parlamento di disoccupati: solo venti sedute al mese

Passo dopo passo la Camera gialloverde esegue l'ordine di Davide Casaleggio: la cancellazione del Parlamento. Il superamento della democrazia rappresentativa è uno degli obiettivi, mai nascosti, di Casaleggio jr. Una missione che sembra a portata di mano, analizzando i numeri sulla produttività del Parlamento nei primi sei mesi di legislatura. Fine anno è tempo di bilanci anche per deputati e senatori: un bilancio decisivamente negativo per il Parlamento più improduttivo e fannullone degli ultimi anni. Numeri inequivocabili che fotografano una realtà senza precedenti. Deputati e senatori lavorano mediamente 52 ore al mese. Ma il dato che, più di altri, rileva l'improduttività del Parlamento, nella diciottesima legislatura, è il numero di sedute svolte dall'insediamento fino alla pausa natalizia: 180 riunioni. La Camera è stata convocata per ben 103 sedute, il Senato 77: meno 100 sedute rispetto all'avvio della legislatura nel 2013. Cinque anni fa, da febbraio a dicembre, le sedute erano state 304. Insomma, i giovanissimi parlamentari grillini non sembrano avere molta voglia di lavorare.

Secondo le statistiche pubblicate sul sito di Camera e Senato e riprese da Il Messaggero, Montecitorio ha una media di 12 sedute al mese: 3 a settimana. Un monte ore di lavoro pari a 450: i deputati lavorano mediamente 53 ore al mese. Meno di due ore al giorno. Una vita da nababbi che però è ben retribuita. A Palazzo Madama la musica non cambia: la media è di 8,5 sedute al mese. Poco più di 28 ore di lavoro in trenta giorni: meno di un'ora di attività al giorno. Un Parlamento di scansafatiche, che si traduce in una produzione legislativa scadente: solo 19 disegni di legge, da marzo ad oggi, hanno ottenuto il via libera in uno dei due rami del Parlamento: 12 al Senato e 7 alla Camera. Le proposte di legge arrivate in Aula sono state poche, pur essendo oltre 2 mila i ddl presentati tra i due rami del Parlamento, che sembra più occupato ad approvare provvedimenti del governo, a ospitare i question time dei ministri e le loro risposte alle interrogazioni.

L'attività legislativa è delegata completamente all'esecutivo: il governo guidato da Giuseppe Conte ha presentato 15 provvedimenti a Montecitorio e 17 al Senato. C'è inoltre un enorme ricorso al voto di fiducia, richiesto per ben 8 volte: 3 solo nel mese di dicembre sulla manovra. Il Parlamento è stato completamente svuotato della sua funzione: le decisioni vengono prese altrove. Non va meglio nelle commissioni. L'Antimafia ha atteso quattro mesi per vedere la luce. D'altronde va ricordato che il Parlamento è rimasto senza un governo per ben novanta giorni.

Un bilancio che tradisce il discorso di insediamento del presidente della Camera, Roberto Fico, che aveva promesso di recuperare la centralità del Parlamento. Ma la cronaca degli ultimi giorni, con l'esame lampo sulla manovra, e i numeri inequivocabili sulla produttività di deputati e senatori indicano come la missione del grillino Fico sia stata, nei primi sei mesi, fallimentare. Poca voglia di lavorare, tantissima di vacanze, relax e missioni per deputati e senatori. C'è un altro primato che si sono aggiudicati i parlamentari nella diciottesima legislatura: le lunghissime ferie. Il presidente Fico ha chiuso la Camera per la pausa estiva per 30 giorni. Non è il record: nel 2017 sono stati 35 i giorni di ferie.

Esclusa la parentesi della manovra, i lavori parlamentari riprenderanno a metà gennaio, dopo la pausa natalizia.

Commenti