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Parlamento e Regioni chiusi per refer(i)endum

Parlamento e Regioni chiusi per refer(i)endum

Roma - Il Senato «non terrà sedute nella settimana prima del referendum. La prossima convocazione è per martedì 6 dicembre», annuncia Palazzo Madama. A Montecitorio, tutti in ferie dopo l'assemblea di 3 giorni fa che ha approvato in prima lettura la legge di Stabilità e la prossima settimana si riapre solo per fissare le nuove sedute. Anche i consigli regionali, in vista del voto di domenica, hanno bloccato l'attività istituzionale e legislativa.

Insomma, il referendum per i politici si trasforma in «referiendum», per usare uno degli ironici neologismi che vengono coniati in certe occasioni. La campagna elettorale viene prima di tutto e maggioranza e opposizione devono avere tempo libero per acquisire proseliti per il Sì o per il No.

I senatori si sono visti venerdì scorso e hanno deciso di rinviare ogni impegno a dopo il voto. A Montecitorio i deputati hanno ricevuto per sms la comunicazione che la Camera è convocata per martedì 6 dicembre. E che cosa dovrà discutere? Delle mozioni sulle stragi naziste del 1943-1945 e sulla corretta alimentazione. C'è chi, come il deputato dei Conservatori e Riformisti Massimo Corsaro su Facebook aggiunge un punto esclamativo e il titolo «Senza vergogna», sottolineando l'attualità e urgenza dei temi all'ordine del giorno. «Questa è la certificazione - scrive - che hanno capito che vincerà il No. E l'unico modo che hanno per impedire che nel Pd volino gli stracci già in aula è farli giocare tutti insieme al reducismo».

Il 6, comunque, sarà un rientro fugace sui banchi parlamentari, perché dopo gli ordini del giorno di martedì e mercoledì, si andrà di nuovo a casa fino a lunedì 12 dicembre, per fare il ponte dell'Immacolata.

Le Regioni non potevano essere da meno. Nel Lazio si riparlerà di tutto a referendum concluso, in Calabria, Piemonte e Campania le assemblee regionali hanno rinviato ogni altra convocazione a data da fissare. Anche in Toscana la prossima assemblea d'aula è già stata fissata il 13 dicembre. Pure il lavoro di commissione è dimezzato.

In Sicilia sono previste solo 2 riunioni, questa settimana, su 11 commissioni tra permanenti e speciali.

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