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Ipotesi primarie di coalizione per i candidati alle Regionali

Partiti al lavoro per le probabili consultazioni a fine settembre. Meloni: "Subito le regole"

Ipotesi primarie di coalizione per i candidati alle Regionali

Roma - Le prove tecniche di distensione all'indomani della sentenza Ruby, i segnali di fumo lanciati verso gli ex alleati, il desiderio di rendere il centrodestra competitivo alle prossime consultazioni elettorali, la volontà di spegnere i fuochi polemici e proiettarsi verso il futuro. I segnali che arrivano da Arcore sono chiari. Bisogna ripartire e procedere a una rapida ricomposizione del fronte dei moderati, pena la condanna all'irrilevanza politica. Un obiettivo che smuove le acque della coalizione che non c'è e rimette in moto un motore rimasto spento fin troppo a lungo.
Indiscrezioni rilanciate dai quotidiani parlano di primarie di Forza Italia a dicembre. Questa ipotesi, però, non viene giudicata credibile perché gli unici veri ragionamenti che sono stati fatti riguardano primarie non di partito ma di coalizione e mirate su scadenze elettorali precise. Per questo sia dentro Forza Italia, che dentro Ncd e Fratelli d'Italia si ammette che l'unica vera trattativa è sulle modalità di selezione dei candidati per le prossime Regionali. Con un obiettivo immediato: il varo di primarie di coalizione per la scelta degli esponenti da mettere in campo per la presidenza della Regione Calabria ed Emilia-Romagna. Con il Pd che ha fissato le proprie consultazione popolari per il 21 settembre non c'è tempo da perdere. Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno stretto i contatti e anche nelle ultime ore hanno ipotizzato un percorso comune su questo fronte. A questo punto anche il Nuovo centrodestra deve fare chiarezza al proprio interno e prendere una direzione politica precisa. In particolare in Calabria - dove Forza Italia potrebbe puntare sul presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro - si ragiona sulla data del 28 Settembre per quella che sarebbe una sorta di «sperimentazione» per il centrodestra. Diverso, invece, il discorso per Campania e Veneto dove si potrebbe anche procedere alla conferma della candidatura dei governatori uscenti.
Di questi primi banchi di prova pre-elettorali con ogni probabilità i leader dei vari partiti di centrodestra parleranno già nel corso di questa settimana. E non è escluso anche un faccia a faccia romano tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano su questo tema. «Ben vengano primarie di coalizione dove ognuno ha diritto di dire la sua, impegnandosi però ad accettare l'esito. Si parta da Regioni e Comuni per giungere a livelli nazionali dove Forza Italia dirà la sua. Va superato il giochino di estremisti e moderati, prendendo atto che nel rispetto dei reali rapporti numerici tutti hanno bisogno di tutti» dice Maurizio Gasparri. E Giorgia Meloni chiede di passare a stabilire subito le regole.
I dirigenti di Forza Italia vorrebbero anche stemperare la polemica a distanza tra Lega e Ncd ed evitare di creare un solco con il Carroccio, una forza assolutamente necessaria e una alleanza inevitabile a meno di non voler condannare il centrodestra a una inevitabile sconfitta nelle regioni del Nord. Dentro Forza Italia non circola una particolare preoccupazione per i toni «più che da congresso, da comizio» usati da Matteo Salvini. «Bisogna concedere qualche giorno alla Lega che evidentemente aveva valutato di giocare una partita tutta all'attacco sul fronte della leadership della coalizione, mettendo già in conto la condanna di Berlusconi» ragiona un dirigente azzurro. Dentro Fratelli d'Italia, invece, si tira un sospiro di sollievo per la «contro-virata» del Carroccio in senso nordista.

Una correzione di rotta che evita pericolose sovrapposizioni, mantiene le distanze geografico-identitarie e stempera la potenziale competizione sullo stesso terreno politico.

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