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Il partito isola Donald ma gli elettori continuano ad amarlo

I suoi fan sono disposti a perdonargli tutto ma la leadership del Gop vuole mollare Trump

Il partito isola Donald ma gli elettori continuano ad amarlo

New York - Donald Trump è sempre più solo all'interno del partito repubblicano, ma la base dell'elettorato per il momento non lo abbandona. Dopo lo scandalo del video sessista pubblicato dal Washington Post si allunga di ora in ora la lista dei big del Grand Old Party che hanno deciso di scaricare il tycoon, ritirando il proprio appoggio al candidato e chiedendone a gran voce le dimissioni.

Si tratta di una vera rivolta dell'establishment Gop, guidata dal senatore dell'Arizona John McCain e dall'ex segretario di stato Condoleeza Rice. «Trump dovrebbe lasciare - afferma Rice -. Come repubblicana mi auguro di sostenere qualcuno che abbia la dignità e la statura per essere presidente della più grande democrazia della Terra». Oltre a loro ci sono almeno altri sedici senatori a fare pressione perché si faccia da parte, ma anche l'intera famiglia Bush e l'ex candidato presidenziale Mitt Romney. E ancora gli ex candidati alle primarie Gop Carly Fiorina e John Kasich, l'ex numero uno di Cia e Nsa Michael Hayden, l'ex segretario al Tesoro Henry Paulson. Nonostante il re del mattone sia sempre più isolato all'interno del partito, resiste un gruppo di fedelissimi, a partire dall'ex sindaco di New York Rudy Giuliani e dal governatore del New Jersey Chris Christie, passando per l'ex candidato alle primarie Ben Carson e l'ex speaker della Camera Newt Gingrich. Mentre l'attuale speaker della Camera Paul Ryan, il leader del Grand Old Party Reince Preibus, e il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell, per ora si limitano a prendere le distanze dal miliardario criticandone duramente le parole, senza però togliergli l'endorsement. Persino l'aspirante vice Mike Pence si è rifiutato di giustificarlo e pure di comparire al suo posto a un comizio in Wisconsin.

Trump è abbandonato dall'establisment Gop (che lui chiama «ipocriti moralisti»), ma non dal popolo dei suoi sostenitori: secondo un sondaggio lampo di Politico, nonostante il video dello scandalo con le affermazioni volgari e offensive contro le donne, solo il 12% dei repubblicani crede che debba interrompere la campagna e ritirarsi (mentre vola al 70% tra i democratici). E soprattutto, la percentuale rimane bassissima anche tra le elettrici Gop: appena il 13% delle donne pensa che dovrebbe lasciare la corsa. Inoltre, il 74% dei repubblicani ritiene che il partito dovrebbe continuare a sostenere il nominato, e solo per il 13% dovrebbe voltargli le spalle. Intanto, poche ore dopo la diffusione del filmato, decine di fan del re del mattone si sono radunati a New York sulla Fifth Avenue, davanti alla Trump Tower, per mostrare la loro solidarietà al tycoon (accompagnati anche da qualche fischio dei detrattori).

Mentre nel mirino è finito lo speaker Paul Ryan, fischiato e criticato per aver preso le distanze dal candidato repubblicano: «Vergogna! - hanno urlato i supporter di Trump - Ci hai voltato le spalle!».

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