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Pasticcio sicurezza, ora May rischia Corbyn a un soffio dai conservatori

Nei sondaggi il laburista è salito di 10 punti in una settimana

Pasticcio sicurezza, ora May rischia Corbyn a un soffio dai conservatori

Londra Vittoria sempre più a rischio per i Conservatori nel voto di giovedì. A due giorni dall'appuntamento con le urne, il divario tra Tories e Labour continua ad assottigliarsi, complici senza dubbio gli avvenimenti degli ultimi giorni. Una campagna elettorale che era partita tutta improntata su Brexit e che vedeva Theresa May saldamente in testa, finirà ora per essere giocata sulla sicurezza, un tema che ha visto il partito di governo in forte difficoltà dopo l'attentato del London Bridge.

L'ultimo sondaggio di ieri effettuato da Survation for Good Morning Britain mostra una corsa sul filo di lana con i laburisti ad un solo punto di distanza dai Tories. YouGo rimane sullo stesso piano con i Conservatori in vantaggio di quattro punti sul Labour che continua a crescere giorno dopo giorno. Meno baldanzoso il dato di Icm che segnala i laburisti a 11 punti. In ogni caso tutti i sondaggi rivelano un clamoroso e costante declino dei Conservatori che guidavano la partita con un vantaggio di 24 punti e all'inizio di maggio risultavano ancora in testa con 17 punti di distanza. Decisamente una batosta per May anche se almeno la metà dei sondaggi continuano a darla per favorita per quanto riguarda la leadership.

La gente, a quanto pare, la ritiene ancora un premier migliore di quanto sarebbe Jeremy Corbyn sebbene i consensi per il laburista siano cresciuti da 15 a 36 punti proprio nell'ultima settimana. A mettere nei pasticci May sono stati più fattori. Il primo è l'incapacità di comunicare, anche attraverso le apparizioni televisive, quella sicurezza e affidabilità che gli elettori richiedono. In tv Corbyn è invece apparso più rilassato e preparato. Il secondo, la grana sui fallimenti dei servizi di sicurezza scoppiata in seguito all'attacco del London Bridge che ha fatto sì che May venisse giudicata non tanto come Primo Ministro, ma come l'ex ministro degli Interni che aveva tagliato 20mila posti di lavoro nelle forze di polizia.

Ora, a due giorni dal voto, i Conservatori giocano le loro ultime carte nella speranza di riconquistare parte del vantaggio perduto e per farlo, piu'ù che sulla May, contano sulla personalità e sul carattere di Boris Johnson, ministro degli Esteri. Ieri, mentre May si trovava al festival delle Scienze a Cheltenham, Johnson ha tenuto un discorso a Durham tornando a botta sul tema vincente della Brexit. «L'ipotesi di Corbyn Primo Ministro mi fa tremare - ha detto Johnson - la squadra di negoziatori dei laburisti arriverebbe a Bruxelles come una famiglia di erbivori nell'abbeveratoio dei leoni. Se li mangerebbero per colazione». Johnson ha anche attaccato il piano di nazionalizzazione laburista. «Il problema è che i giovani non ricordano cos'era. Non ricordano il comunismo, a malapena il socialismo. Io sì e non voglio riportare indietro il Paese».

Un bagno di folla ha accolto Corbyn a Telford e ieri sera il leader ha tenuto il suo discorso in sei posti diversi collegandosi via satellite: «Siamo un partito per molti e non per pochi».

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