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Dal Pd un aiutino ai ladri: "annacquata" la legittima difesa allargata

"Annacquata" la legittima difesa allargata

Dal Pd un aiutino ai ladri: "annacquata" la legittima difesa allargata

Il Pd affossa la proposta di legge della Lega Nord di riforma della legittima difesa. Il testo, inserito nella quota spettante all'opposizione che le Camere sono tenute a esaminare, è stato letteralmente riscritto dai dem in commissione Giustizia a Montecitorio. La pdl del Carroccio intendeva allargare le tutele previste dall'articolo 52 del codice penale introducendo l'ipotesi di legittima difesa «esercitata per respingere l'ingresso in un'abitazione privata o in luogo ove si eserciti un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale» effettuata tramite effrazione o contro la volontà del proprietario «con violenza o minaccia di uso di armi e da parte di una persona travisata o di più persone riunite».

Insomma, la presunzione legale di legittima difesa sarebbe stata così applicabile a tutti coloro che cercano di difendersi, evitando casi come quella del benzinaio vicentino Stacchio che rischiò l'incriminazione per aver sventato una rapina. Il responsabile Giustizia del Pd, il renziano David Ermini, ha però presentato un emendamento che introduce il principio secondo cui la difesa non è sempre legittima, come chiedeva la Lega, ma che chi abbia, ad esempio, agito contro un ladro disarmato, possa provare davanti al giudice di essere stato indotto in errore dalla paura. Insomma, non si è puniti non si viene puniti se è provato che si sia agito per errore in stato di «grave turbamento psichico».

Troppo poco per Lega e Fdi che aveva sostenuto la battaglia del Carroccio. «È una vergogna», è insorto Nicola Molteni (Lega), estensore del testo che potrebbe rinunciare al mandato di relatore. «Noi siamo dalla parte dell'aggredito, il Pd dalla parte dell'aggressore», ha aggiunto.

«I cittadini onesti sono lasciati in balia dell'interpretazione della legge», ha chiosato Giorgia Meloni (Fdi).

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