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Pd all'attacco di Visco (Bankitalia). Berlusconi: "Sinistra vuole occupare posti anche prima del voto"

Prosegue lo scontro dopo la scelta del Pd di sfiduciare, di fatto, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. "Una delle pagine più buie per il nostro parlamento", tuona Renato Brunetta

Pd all'attacco di Visco (Bankitalia). Berlusconi: "Sinistra vuole occupare posti anche prima del voto"

Continua a tenere banco la polemica innescata dal Pd contro il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Il partito democratico ieri ha presentato una mozione in cui, pur non facendo alcun esplicito riferimento all’attuale governatore, Ignazio Visco, chiede al governo un impegno ad "individuare la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’istituto, tenuto conto anche del mutato contesto e delle nuove competenze attribuite alla Banca d’Italia negli anni più recenti". Matteo Renzi ha subito buttato la palla al governo:"Sono uno molto rispettoso delle istituzioni penso quindi che il compito appartenga al presidente del Consiglio che si chiama Paolo Gentiloni. Farà il governo le valutazioni che deve fare secondo un iter che prevede l'intervento del Presidente della Repubblica. Il Pd non ha messo in discussione le regole del gioco o il rispetto istituzionale. Il corso istituzionale prevede che il governo faccia la propria parte. La mia opinione sul passato l'ho scritta in un libro. Non ci prendiamo in giro, secondo me tante responsabilità e tanti ruoli, anche dei vertici della Banca d'Italia, devono essere valutati. In questi anni il Pd non è certo responsabile della crisi delle banche, spero che anche gli altri possano dire lo stesso".

Al di là delle precisazioni il Pd di fatto "sfiducia" il governatore dell’istituto di via Nazionale. Il governo, pur accogliendo la richiesta dei democratici, smussa i toni e ammorbidisce il testo della mozione del primo partito di maggioranza, che viene approvata dall’Aula di Montecitorio con 213 sì, 97 voti contrari e 99 astensioni. Dal Presidente della Repubblica, però, arriva l’altolà più deciso: "Le prese di posizione riguardanti la Banca d’Italia - ammonisce Sergio Mattarella - devono essere ispirate ad esclusivi criteri di salvaguardia dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Istituto, nell’interesse della situazione economica del nostro Paese e della tutela del risparmio degli italiani, e che a questi principi si deve attenere l’azione di tutti gli organi della Repubblica, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo".

Secondo un'indiscrezione pubblicata dal Corriere della sera la mossa del Pd ha mandato su tutte le furie il ministro dell'Economia Padoan, che al telefono con il premier avrebbe urlato: "Non ci credo, Paolo, non ci credo". Ma è probabile che neanche Gentiloni sapesse e che sia stato messo di fronte al fatto compiuto.

"Nessuna meraviglia di cosa è successo - commenta Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa sul referendum per l’autonomia alla Lombardia -. Proprio della sinistra vuole occupare tutti i posti di potere dopo le elezioni. Adesso hanno fatto un passo avanti e vogliono farlo anche prima delle elezioni".

Molto dura la presa di posizione di Renato Brunetta, capogruppo azzurro alla Camera: "Noi siamo all'opposizione e non compete né a noi né al parlamento dare indicazione per la conferma o meno del governatore Visco. Quello è un onere che è in capo al governo. Noi abbiamo ferocemente contestato il metodo con il quale il Pd ha manifestato una posizione ipocrita e ignobile nei confronti di una nostra istituzione. Una delle pagine più buie per il nostro parlamento. "Renzi - insiste l'azzurro - sta distruggendo la credibilità dell'istituzione più importante nel Paese. Forse non se ne rende conto, impegnato com'è a giocare con i trenini. Noi siamo diversi dalla sinistra e da questo modo di relazionarsi con i problemi, e gli italiani, ne siamo certi, l'hanno capito. Ancora pochi mesi e torneremo al governo".

Sulla stesa lunghezza d'onda Renato Schifani (Forza Italia): "Sul futuro della Banca d’Italia è in corso uno scontro fra governo e Partito democratico di cui è difficile immaginare le conseguenze. Probabilmente Renzi e Gentiloni troveranno una intesa su un nuovo nome oppure sul rinnovo del mandato di Ignazio Visco, ma ci auguriamo che questo ennesimo scontro interno alla maggioranza non abbia ripercussioni sull’integrità e sull’immagine dell’istituto di vigilanza e controllo. La Banca d’Italia svolge un ruolo delicato in cui è necessario che sia garantita la sua massima indipendenza e neutralità e ciò è possibile solo se viene lasciata fuori dalla polemica politica quotidiana. E bene ha fatto il Quirinale a ribadire l’indipendenza ed autonomia della Banca d’Italia per evitare pericolose ricadute sulla credibilità del nostro paese nel contesto economico internazionale".

"Renzi e il Pd, responsabili di Banca Etruria e Monte dei Paschi, sono gli ultimi titolati a poter parlare di banche o di poter criticare o meno Ignazio Visco", tuona la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè. "Per tanto troppo tempo è stato tollerato che alcune banche diventassero le casseforti della sinistra generando poi i disastri che tutti ben conosciamo e che
hanno messo in ginocchio milioni di risparmiatori. Invece di presentare inutili mozioni a sorpresa, il Pd faccia mea culpa e autocritica. Per Bankitalia è necessario cercare un Governatore che sia autonomo e indipendente, messo nelle condizioni di poter operare senza condizionamenti politici - sottolinea la parlamentare azzurra - perché le condizioni generali del nostro sistema bancario richiedono davvero un intervento chirurgico".

Sulla vicenda Visco e Pd è in gioco la credibilità del Paese, osserva la leader della Cgil Susanna Camusso. Se si pensa di non confermare Visco "lo si deve fare con delle ragioni che non mettano a rischio la stabilità del Paese". E ha aggiunto: "Devo dire che l’immagine che rende di più la valutazione della giornata di ieri è l’idea di un ministro sempre così pacato come Padoan che si mette a urlare al telefono. Questo dà l’idea della leggerezza con cui si affronta un tema così delicato che è quello dell’indipendenza delle istituzioni del Paese".

Per Camusso, infine, l’operazione del Pd "scarica su Bankitalia una gestione delle crisi bancarie che non è solo responsabilità di Bankitalia e degli organi di sorveglianza".

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