Politica

Pd campano fuori controllo, Renzi pensa al commissariamento

Tra indagati in lista, primarie falsate e un De Luca non eleggibile, a Napoli regna il caos

Pd campano fuori controllo, Renzi pensa al commissariamento

Commissariamento in vista a Napoli. È questa, secondo le indiscrezioni del Messaggero, la soluzione che Matteo Renzi starebbe per far uscire il Pd dalle sabbie mobili degli scandali di Ischia e dell’occupazione del circolo di Ercolano.

Il segretario-premier sabato sarà a Pompei e valuterà personalmente la situazione ma già ieri ci sarebbe stato un vertice con il presidente del partito Matteo Orfini, con il vicesegretario Lorenzo Guerini e con la responsabile degli enti locali Valentina Paris. Il Pd campano è totalmente fuori dal controllo di Roma tanto che Renzi non è neppure stato in grado di far ritirare la candidatura di Vincenzo De Luca che, in caso di vittoria, in virtù della legge Severino, decadrebbe subito dall’incarico di presidente. Ormai, con le Regionali alle porte e, dopo la vittoria schiacciante alle primarie, De Luca non è in discussione e molti big nazionali stanno andando a sostenerlo, come ha fatto in questi giorni il fedelissimo Luca Lotti.

Secondo i vertici romani, al momento non resterebbe altro da fare che spodestare Venanzio Carpentieri, segretario provinciale di Napoli, per affidare quel compito a un commissario che possa avere pieni poteri per intervenire sui casi come Ercolano e Ischia. Nel primo comune le primarie sono state annullate perché i principali candidati sono stati indagati, mentre il sindaco di Ischia, come è noto, è stato arrestato per corruzione. Se ad Ercolano pare essere vicina una soluzione di compromesso con lo svolgimento delle primarie tra il segretario cittadino e il candidato renziano imposto da Roma, a Giuliano, ierzo comune della Campania, spuntano nuovi problemi in quanto il vincitore delle primarie rischia di essere rinviato a giudizio per associazione a delinquere. A Pomigliano D’Arco, invece, sono state annullate le primarie per irregolarità. Il caos è dunque generalizzato e in molti spingono affinché cada anche la testa della renziana Assunta Tartaglione, segretario regionale del partito, per fare un repulisti totale e ripartire da zero.

Sia Carpentieri che la Tartaglione, infatti, come spiega Mario Ajello nel suo pezzo, fanno capo a due “cacicchi” ex democristiani come Topo e Casillo che si contendono il potere dentro il Pd campano.

Commenti