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Pd e M5s a picco al Nord Scatta l'emorragia di voti

Il dem e 5 Stelle dopo il voto in Friuli rischiano grosso. Il trend può portare ad una riduzione dei consensi anche in chiave nazionale

Pd e M5s a picco al Nord  Scatta l'emorragia di voti

Una vera e propria emorragia di voti. Il risultato delle regionali in Friuli Venezia Giulia sottolinea come potrebbero cambiare gli equilibri in caso di ritorno al voto. Il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle hanno subito una sonora sconfitta che ha permesso a Fedriga, candidato del centrodestra, di prendere il timone della Regione con più del 50 per cento dei consensi. Il risultato del Friuli, come sottolina Roberto Weber, presidente dell'Istituto Ixè, sull'HuffPost, potrebbe essere una sorta di trend che può replicarsi in tutto il Nord.

Di fatto il comparto voti del centrosinistra al nord mostra una progressiva riduzione. Ad esempio, per quanto riguarda il Friuli, nelle elezioni del 2006 inizia la grande emorragia. Circa 50 mila vengono persi alle politiche del 2008. Altri 94mila voti poi spariscono con Bersani nel 2013 e 24mila voti vengono persi dal Pd a guida Renzi. Di fatto si passa da un totale di 211.508 del 2006 a 144.361 del 2018. Il trend del centrodestra è inverso che dopo il calo delle politiche del 2013, ha recuperato la quota che va oltre i 100mila voti con le elezioni del 4 marzo. Più preoccupante lo scenario per il Movimento Cinque Stelle che in Friuli passa dai 196mila del 2013 ai 62mila del 2018. Il trend, secondo Webber potrebbe segnalare una emorragia di voti che potrebbe scattare già in tutto il Nord dopo il precedente Friuli. E dietro il risultato di Fedriga potrebbe esserci, in nuce, lo scenario che potrebbe palesarsi con un ritorno alle urne.

Al Nord il centrodestra potrebbe fare il pieno lasciano le briciole ai dem e ai pentastellati.

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