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Pd, Guerini e Serracchiani chiudono a Bersani: "Italicum già approvato"

Da Bersani parte il ricatto: "Voto sì, ma solo se Renzi cambia l'Italicum". Ma Guerini e Serracchiani chiudono

Pd, Guerini e Serracchiani chiudono a Bersani: "Italicum già approvato"

"Voto , ma Renzi apra alle modifiche per l'Italicum". È il ricatto al premier con cui Pierluigi Bersani spera di riuscire a cambiare la riforma elettorale nonostante sia già stata approvata dal Parlamento.

Stamattina l'ex segretario è tornato alla carica con un lungo post su Facebook. "Mentre cerco di proporre soluzioni che evitino una drammatica spaccatura nel campo democratico e costituzionale, leggo che metterei paletti e alzerei asticelle", ha scritto Bersani, "Naturalmente si può anche fingere di non capire. Propongo che il abbandoni toni aggressivi e divisivi e che ristabilisca la fondamentale distinzione tra sfera costituzionale e funzione di governo. Propongo che il si rivolga al no cogliendo almeno alcune delle preoccupazioni non infondate che il no esprime. Suggerisco a questo proposito che i gruppi parlamentari del Pd presentino un progetto di legge per l'elezione diretta dei senatori avvalendosi del testo già elaborato dalla sinistra Pd. Suggerisco inoltre che venga dichiarata la disponibilità, una volta approvata la riforma, a rivedere l'Italicum. Su come modificarlo non ho pretese. Ho semplicemente le mie idee finchè non è vietato averne".

Ma la proposta di Bersani si è scontrata contro il muro della maggioranza. E in particolare contro le parole di Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini che non ritengono possibile una qualsivoglia modifica della riforma costituzionale.

"Non ci sono le condizioni per aprire una discussione diversa", taglia corto Guerini, "Non abbiamo la legge elettorale all'ordine del giorno".

"Noi abbiamo detto che la legge elettorale è già stata fatta e approvata", aggiunge la presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretario Pd, "Adesso stiamo parlando di un referendum sulla riforma costituzionale, chiederemo agli italiani se sono d'accordo, e io mi auguro davvero di sì, per avere un'Italia più semplice, più efficiente e anche più competitiva rispetto alle sfide che stiamo affrontando. Siamo assolutamente convinti che sia importante la riduzione dei costi della politica - ha proseguito - ma soprattutto dare stabilità ai governi: dal 1946 l'Italia ha avuto 63 governi, non credo questo ci abbia aiutato; l'Italicum non sarà una legge elettorale perfetta ma è sicuramente migliore di quella che ci ha preceduto e ci darà stabilità.

Questo è fondamentale anche per la crescita del Paese".

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