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Pd pronto a esplodere sullo ius soli L'affondo di Prodi: sbagliato fermarsi

Da Minniti a Orlando, i ministri assicurano che la legge sarà fatta

Pd pronto a esplodere sullo ius soli L'affondo di Prodi: sbagliato fermarsi

Roma Il dibattito sullo ius soli? Per i democratici sembra soltanto un pretesto per continuare a fare quello che nel Pd riesce meglio: azzuffarsi. Il confronto sulla riforma della legge di cittadinanza ha messo a nudo tutte le contraddizioni interne, oltre a una bella dose di ipocrisia, che valgono un po' per tutta la storia della sinistra italiana, anche meno recente.

L'ennesimo scontro aperto nel Pd fa venire in mente quella sequenza di Palombella rossa dove Nanni Moretti, alla guida di un auto, urla sempre più forte: «Noi siamo uguali agli altri, noi siamo come tutti gli altri, noi siamo diversi» per poi finire in una scarpata e cappottarsi. L'estrema sintesi? A parole nel Pd tutti vogliono lo ius soli per apparire politically correct ma dato che non esiste una maggioranza per approvarlo nessuno vuole poi correre concretamente il rischio di una bocciatura che suonerebbe come un no alla linea politica del governo democratico a pochi mesi dalle elezioni. Ed ecco che nel confronto sullo ius soli entra a gamba tesa un pezzo da novanta, ovvero Romano Prodi, che comunque resta l'unico leader ad aver portato al governo la sinistra nella sfida con Silvio Berlusconi. La sua quindi resta un' opinione che pesa ancora molto.

«Non approvare lo ius soli è un calcolo politico sbagliato basato sull'emozione e non su uno sguardo più ampio, lungimirante per il bene del Paese. -dice Prodi- Se la linea di un'assurda chiusura sulla cittadinanza verrà a dominare, allora la gente finirà per votare per l'originale e non per la copia. Sarebbe opportuno trasformare l'approvazione dello ius soli in una festa della cittadinanza, è una questione di diritti che un Paese civile deve avere».

E sulla stessa linea si ritrovano due ministri dem . «La legge sullo ius soli non è affossata e io penso che ci siano le condizioni per costruire in Parlamento una maggioranza per approvarlo. - dice Marco Minniti - Noi faremo ogni sforzo. Lo ius soli è un pilastro per le politiche di sicurezza, perché quando uno tiene troppo a lungo una persona che pensa di averne diritto ai margini della società fa una cosa ingiusta e le ingiustizie producono odio».

Gli fa eco il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. «Lo ius soli ancora non è archiviato e nelle prossime settimane metteremo in atto l'iniziativa politica necessaria per costruire i numeri in Parlamento. - afferma il Guardasigilli - Non credo che dobbiamo rassegnarci e lo dico per esperienza personale. Sono convinto del fatto che sullo ius soli ancora non dobbiamo mettere la parola fine».

Il punto è che molti anche dentro il Pd temono che per non mettere la parola fine allo ius soli si decreti invece la fine del Pd.

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