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Pd, Renzi ai candidati: "Basta prendersela col Matteo sbagliato"

La promessa di Matteo Renzi: "Mi fa piacere che tutti e tre abbiano escluso accordi con i Cinque Stelle e ritorni al passato. Chiunque vinca non dovrà temere da parte mia alcuna guerriglia come quella che io ho subìto"

Pd, Renzi ai candidati: "Basta prendersela col Matteo sbagliato"

Domani il "popolo delle primarie" eleggerà il nuovo segretario del Pd e oggi Matteo Renzi rompe il silenzio. L'ex premier, finora, infatti, si era ben guardato dall'intromettersi nella competizione, quasi come se non gli riguardasse.

In zona cesarini, nella sua e-news, Renzi fa i suoi personalissimi auguri ai tre candidati e, quasi come se fosse una velata minaccia, scrive:"Mi fa piacere che tutti e tre abbiano escluso accordi con i Cinque Stelle e ritorni al passato. Chiunque vinca non dovrà temere da parte mia alcuna guerriglia come quella che io ho subìto". E subito dopo aggiunge:"Alcuni media dicono che si deve andare a votare “contro Renzi” - prosegue il suo messaggio -: io penso che sia il riflesso condizionato di chi a sinistra combatte da sempre il Matteo sbagliato. Le primarie del Pd sono per l’Italia, al massimo sono contro Salvini e Di Maio". E ancora: "Chi ha detto che eravamo come Salvini e Di Maio è stato responsabile della vittoria di Salvini e Di Maio, e chi dice che ho lo stesso linguaggio di Salvini e Di Maio si deve vergognare perché vive del proprio rancore", sostiene alludendo ancora una volta ad Enrico Letta. Da Scandiano, in provincia di Reggio Emilia dove si trova per la presentazione del suo libro, Renzi rincara la dose: "Anche chi ha votato Cinque Stelle si sta rendendo conto che questi signori sono dei parolai. Il palloncino populista va sgonfiandosi. Io penso che chi ha votato in questo territorio i Cinque Stelle si renda conto che promettevano la Luna e non erano in grado di mantenere la promessa". A tal proposito Renzi cita "il continuo passo avanti-passo indietro sulla Tav, sul Tap, su Ilva", "la figuraccia sul Venezuela con Maduro" e "la figuraccia impressionante con i gilet gialli". "Sono andati ad abbracciare il leader dei gilet gialli che vogliono distruggere la democrazie in Francia", aggiunge.

Parlando di economia si dice preoccupato per l'Italia "perché il Pil scende e il debito sale, il lavoro arranca, l’industria dell’auto rischia, la fiducia stenta" e accusa il governo: "In questo scenario il premier Conte annuncia un piano anti dissesto idrogeologico che era un piano realizzato da noi cinque anni fa e su cui nessuno ricorda che proprio Conte, come primo atto, aveva chiuso la nostra unità di missione e liquidato il progetto Casa Italia".

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