Elezioni Politiche 2018

Pd, per Renzi è notte fonda: la minoranza interna vuole la sua testa

L'opposizione interna al segretario ora prepara la riscossa per riprendersi la guida del Pd. Si parla di una direzione da convocare prima delle consultazioni

Pd, per Renzi è notte fonda: la minoranza interna vuole la sua testa

Non ci sono ancora i dati definitivi ma in casa Pd c'è già aria di resa dei conti. Dalle proiezioni che si susseguono senza sosta emerge che i democratici potrebbero precipitare ben sotto il 20% su scala nazionale.

Al largo del Nazareno si tenta di arginare il panico, ricordando che "le proiezioni dei vari istituti sono molto diverse l'una dall'altra". In attesa che parli il segretario Matteo Renzi, sia il padre della legge elettorale Ettore Rosato che un parlamentare di peso come Gennaro Migliore hanno ammesso candidamente la sconfitta: "Abbiamo perso", hanno dichiarato all'unisono.

Intanto la minoranza interna affila i coltelli per dare l'assalto finale alla segreteria di Matteo Renzi, inevitabilmente additato come il responsabile di una disfatta che potrebbe annunciarsi epocale. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, forse annusando l'aria poco positiva, ha deciso di seguire lo spoglio direttamente dalla sua La Spezia anziché raggiungere i vertici del partito a Roma. Fonti d'agenzia rivelano che l'ala sinistra del partito avrebbe già chiesto che nella delegazione piddì che salirà al Quirinale per le consultazioni sia presente una rappresentanza della componente non renziana del Pd.

Nonostante Renzi abbia già dai giorni scorsi anticipato la propria intenzione di rimanere alla guida del partito fino al 2021, in queste ore fra i parlamentari dem circola già la voce della possibilità di convocare la direzione prima della consultazione.

Eloquenti, per quanto enigmatiche, le parole di Rosato sul futuro dell'attuale segretario: "L'avvenire di Renzi? Deciderà lui".

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