Politica

Pd in retromarcia sui vitalizi Grillini scatenati: fate schifo

No dei senatori dem all'approvazione d'urgenza della riforma Richetti. Bagarre M5s in Aula tra urla e insulti

Pd in retromarcia sui vitalizi Grillini scatenati: fate schifo

Sui vitalizi si scatena l'ultima bagarre in Aula al Senato prima del rompete le righe. Il tema, d'altra parte, era di quelli delicati.

E l'asse Pd-M5S che aveva portato pochi giorni fa all'approvazione della proposta di legge Richetti sull'abolizione dei vitalizi ai parlamentari si è sciolto al primo sole d'agosto, trasformando gli avversari di sempre negli alleati di un giorno. Il casus belli è stata la proposta dei pentastellati di votare la procedura d'urgenza per calendarizzare il ddl in tempi più brevi, votata e bocciata dall'Aula, Pd compreso, con la sola eccezione della Lega.

A quel punto si è scatenato il caos, con i senatori Cinque Stelle che hanno cominciato a urlare «buffoni» ai colleghi dem. Nel mirino soprattutto il capogruppo Pd, Luigi Zanda, che nel suo intervento aveva bollato come un «bluff» e una mera mossa di «propaganda» la richiesta arrivata dai grillini. «La richiesta d'urgenza - ha spiegato il presidente dei senatori del Partito democratico - viene dal Movimento 5 stelle e arriva ad agosto, 24 ore prima della chiusura del Senato per le ferie. Se anche l'Aula dovesse accoglierla, il dibattito in Commissione non potrebbe iniziare prima di settembre». Insomma, per Zanda «presentare proprio ora, a poche ore dalla sospensione dei nostri lavori, una richiesta di urgenza» non farebbe che provare che «il Movimento 5 stelle continua a praticare una politica parlamentare tutta puntata sulla ricerca non di quel che è più urgente per risolvere i problemi dell'Italia, quanto su quel che può servirgli per battere la gran cassa della propaganda».

La dichiarazione di voto (contrario) di Zanda ha scaldato e molto gli animi pentastellati. Che, per nulla convinti dalla giustificazione del rinvio comunque inevitabile al prossimo autunno, hanno dato sfogo alla propria ira non solo in Aula ma anche sui social. Così il senatore M5s Nicola Morra, a proposito dell'«intervento con cui il capogruppo Pd in Senato, Luigi Zanda, annunciava che il suo gruppo si sarebbe opposto alla dichiarazione d'urgenza che noi abbiamo chiesto», ha pensato bene di definire in un post su Facebook le parole del collega dem «solo ipocrite e vomitevoli». Sufficienti, tra l'altro, a far dire a Morra che non vorrebbe «neanche morto» alleanze «con certa gente». Metafora emetica anche per la senatrice Paola Taverna, che sempre su Facebook pubblica, come commento a una foto del gruppo Pd in Aula al Senato, un attacco ad alzo zero: «Vomito Pd. Hanno fatto tutto lo schifo del mondo ma ora sull'abolizione dei vitalizi ci devono pensare bene. Per fregare gli italiani con le banche quanto ci avete pensato? Li dovete guardare bene e ricordarli uno per uno». Stesso social anche per l'esternazione sul tema di Alessandro Di Battista, che ironizza sulla «storia del Pd che vuole tagliare davvero i vitalizi» ma poi boccia la procedura d'urgenza: «Sapere che argomentazioni - ha ringhiato il deputato grillino - hanno tirato fuori questi cialtroncelli? Dobbiamo studiare bene la proposta».

All'attacco del Pd d'altra parte era andato già dal mattino il blog di Beppe Grillo, che del provvedimento anticasta intende fare una bandiera, tanto da aver previsto e anticipato il «clamoroso voltafaccia» in Senato del Pd, che «ha perso il pelo però il vitalizio non vuole perderlo». E al coro pentastellato si unisce, per una volta, anche Matteo Salvini, con il Carroccio unica altra forza politica che, come detto, ieri ha votato a favore della procedura d'urgenza. «Taglio dei vitalizi, in Senato il Pd ha rinviato l'approvazione della legge a dopo le vacanze. Vergogna! #renziacasa #andiamoagovernare», ha scritto il segretario della Lega.

A replicare per il Pd provvede il vicepresidente vicario dem a Palazzo Madama, Claudio Martini: «Le parole postate sui social dai senatori del M5s Morra e Taverna contro Zanda e i senatori Pd sono inqualificabili insulti, indegni di un'Aula parlamentare. Chiedere l'urgenza ad agosto sui vitalizi è solo un bluff demagogico, perché l'esame del provvedimento proposto dal Pd comincerebbe comunque a settembre.

Solo demagogia, populismo e insulti, questo è il M5s».

Commenti