Politica

Il Pd si è fermato a Eboli: aria di disfatta al Sud

Al Nazareno c'è chi chiede il passo indietro di Matteo in caso di flop

Pier Francesco Borgia

Roma Basta con gli assembramenti di fedeli islamici che usano tutto (garage, parcheggi, persino strade e parchi) per pregare. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, mostra i muscoli e nel suo programma elettorale (da poco pubblicato sul sito salvinipremier.it) spiega come sarà il multiculturalismo e la pluralità religiosa nell'Italia guidata dal centro-destra. «La radicalizzazione si combatte - scrive Salvini - ribadendo che nello Stato italiano la libertà di professare il proprio culto va esercitata nel pieno rispetto di tutti gli altri diritti costituzionali». Fin qui la premessa sembra soft e in definitiva scontata e in linea con quanto già scritto nella nostra Carta. Poi però ecco l'elenco puntale delle cose da fare tra cui due norme di rottura: «Divieto di occupare il suolo pubblico per pregare» e «Divieto di regole finanziarie o fiscali diverse da quelle italiane» e il riferimento è all'accordo tra Coreis (Comunità religiosa islamica) e l'Ente nazionale per il microcredito che prevede uno stanziamento di fondi pubblici per incoraggiare l'impresa islamica. Ad avallare questa posizione anche l'ultima dichiarazione del segretario della Lega: «Con noi al governo tutti i centri culturali islamici verranno chiusi specialmente se alterano i principi fondamentali come legalità e trasparenza». È l'incipit, questo, del messaggio col quale domani a Umbertide, in provincia di Perugia, verrà inaugurata la sede del partito. È dall'Umbria, una volta monocolore di sinistra, che parte la nua fase della campagna elettorale di Salvini. I fatti di Macerata, insomma, non portano il leader a smorzare i toni. «Ho deciso di aprire ufficialmente la mia campagna elettorale in Umbria e nello specifico a Umbertide - recita il messaggio - perché questa cittadina incarna l'esempio della politica fallimentare del Pd per cui si aprono centri culturali islamici che, fatti alla mano, minano la sicurezza cittadina, si assegnano le case popolari a vantaggio degli stranieri». A Umbertide, infatti, circa l'80% degli immigrati gode di alloggi comunali, si chiudono caserme o si riduce il numero delle forze dell'ordine come è già accaduto in Altotevere e nel resto di Italia a causa del mal governo renziano».

Il programma della Lega di governo, poi porta un altro argomento di rottura. Che sicuramente alimenterà il dibattito nei prossimi giorni di campagna elettorale. «L'euro è la principale causa del nostro declino economico - si legge in un'altra pagina del programma -, una moneta disegnata su misura per Germania e multinazionali e contraria alla necessità dell'Italia e della piccola impresa». Il programma, avverte lo stesso Salvini va a integrare quello concordato con gli alleati non è ad esso alternativo. E in esso infatti troviamo accenni alla flat tax e alla cosiddetta «pace fiscale». In tema di pensioni, invece, il leader della Lega si fa forte di un principio poco conciliabile con la situazione (economica) contingente e con il realismo dimostrato dagli altri leader. «La pensione è un diritto non negoziabile per chi ha lavorato tutta una vita - si legge a introduzione del capitolo dedicato alla previdenza - .

È dovere dello Stato garantirla senza cambi in corsa».

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