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Il Pd tortura il codice penale È legge la norma anti polizia

Il provvedimento approvato dalla Camera con 198 sì Previsti fino a 12 anni di carcere per i pubblici ufficiali

Il Pd tortura il codice penale È legge la norma anti polizia

Anche in Italia da oggi verrà punito il reato di tortura. Con 198 sì, 35 no e 104 astenuti, la Camera ha approvato la legge che lo introduce nel nostro ordinamento dopo quattro anni di stop and go e tentativi di insabbiamento. Frutto della sintesi di undici diverse proposte di legge e modificato più volte nei passaggi tra i due rami del Parlamento, questo provvedimento ha avuto un iter complicato e ha spaccato le forze politiche. Voluto dal Pd, anche se ieri si sono contate diverse assenze tra i banchi dem, e sostenuto dagli alleati di governo e dagli alfaniani di Alternativa popolare, ritenuto necessario per colmare una lacuna del nostro codice pur con la consapevolezza che si sarebbe potuto fare meglio, il reato di tortura è sempre stato osteggiato dalle forze di centrodestra perché considerato vessatorio nei confronti delle forze dell'ordine, che così rischiano di vedere limitato il loro campo d'azione. Hanno votato contro Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, mentre i Cinque Stelle, Sinistra Italiana e Mdp si sono astenuti.

La nuova norma prevede la reclusione da 4 a 10 anni per chiunque, con violenze o minacce gravi, o agendo con crudeltà, provoca «acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico» a persone private della libertà personale e affidate alla sua custodia. La pena sale fino a un massimo di 12 anni se a commettere il reato è un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio. L'articolo 2, inoltre, stabilisce che le informazioni ottenute mediante tortura non possono essere utilizzabili nei processi penali. Ci saranno ripercussioni anche sulle espulsioni, che saranno vietate, così come i respingimenti e le estradizioni, ogni volta che sussistano fondati motivi di ritenere che, nei Paesi nei confronti dei quali queste misure amministrative dovrebbero produrre i loro effetti, la persona rischi di essere sottoposta a tortura. Sono previsti aumenti di pena in caso di lesioni gravi, fino all'ergastolo quando il colpevole cagiona volontariamente la morte.

Il governo rivendica la scelta fatta. Anna Finocchiaro, ministra per i Rapporti con il Parlamento, ritiene la legge «il miglior risultato possibile oggi». «L'Italia - osserva - ha finalmente colmato una grave mancanza nel proprio ordinamento. L'approvazione definitiva del delitto di tortura rappresenta un passaggio importante, per il quale il Parlamento lavora da quasi vent'anni e del quale non possiamo che essere soddisfatti». Critica Forza Italia. «Questo governo e questa maggioranza stanno riempiendo il codice penale di norme assurde, con un diritto penale del consenso, modaiolo. Un diritto penale di consegna del Paese alle Procure, scambiando la giustizia con le indagini. Un atteggiamento gravissimo del quale pagheremo tutti le conseguenze. Il Pd sta trasformando il nostro Paese in uno stato di polizia», attacca Francesco Paolo Sisto. Il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, si sfoga su Facebook. «Passa l'infamia del ddl tortura voluto dal Pd: una legge che non punisce la tortura ma serve solo a criminalizzare le forze dell'ordine». La nuova norma non convince neanche i pentastellati.

«Dopo quasi 30 anni dalla ratifica della convenzione Onu e tre condanne della Corte europea dei diritti dell'uomo, non sono riusciti ad approvare una legge che punisca davvero la tortura», denunciano i deputati M5s della Commissione Giustizia.

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