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Pelati, detersivi e fotocopie: stretta sugli acquisti di Stato

Dalla sanità al servizio mensa: le amministrazioni dovranno rispettare i tetti imposti dal Tesoro. Ecco i conti in tasca agli statali

Pelati, detersivi e fotocopie: stretta sugli acquisti di Stato

Per arrivare ai 7,2 miliardi di euro di tagli suggeriti dal commissario alla Spending review Carlo Cottarelli, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è disposto a risparmiare su tutto, anche sullo zero-virgola delle spese amministrative della macchina statale. Così, dopo aver spulciato i prezzi pagati dalla Consip quando siglia i contratti coi fornitori, ha stilato la bellezza di 126 pagine di documento per decrivere 800 prodotti alimentari per istruire le amministrazioni su come comprare bene. Dalle porzioni di pollo allo scatolame, il titolare del Tesoro impone così alla pubblica amministrazione di acquistare beni e servizi senza sforare i tetti suggeriti.

"L'identificazione delle 'caratteristiche essenziali' - spiega Padoan - impedirà che lievi variazioni delle caratteristiche del bene possano essere prese a giustificazione per acquisti fuori convenzione a prezzi più elevati, garantendo così il raggiungimento dell'obiettivo di razionalizzazione della spesa pubblica". A mettere il naso nel 126 pagine del Tesoro ci ha pensato Michele Di Branco sintetizzando sul Messaggero la nuova griglia dei costi standard. Il Tesoro è pronto a fare le pulci su tutto: servizi, sanità, mense e pure la connessione internet. Si parte con i buoni pasto che per i 3,3 milioni di dipendenti pubblici vengono fissati a un massimo di 6 euro, indiscriminatamente se lo statale lavori a Milano o Reggio Calabria. Gli economisti di via XX Settembre suggeriscono alle amministrazioni pubbliche di comprarli in economia di scala per trattare condizioni di sconto tra il 16 e il 17%.

La parte più "spassosa" del documento è sicuramente quella dedicata alla mensa. Il Tesoro suggerisce per ogni prodotto alimentare il prezzo più congruo a cui comprare. Il pollo, per esempio. Una porzione non può costare più di 2,64 euro. E il girello di classe A? Massimo 8,36 euro. E una scatola di pelati? Massimo 60 centesimi. Con la stessa minuzia con cui passa a rassegna i principali prodotti alimentari della dieta degli italiani, la griglia sanitaria analizza i costi e i prezzi dei macchinari più delicati. Per esempio: per avere un apparecchio per la mammografia full risk gli ospedali non potranno spendere più di 70mila euro. Per la macchina che controlla la glicemia, invece, viene fissata una prestazione ogni 5 secondi. Il costo? 39 euro.E il kt per l'angiografia? Il tetto è fissato sui 300mila euro.

Di voce in voce si arriva, quindi, al reparto cancelleria e alla connessione internet. Se per la fotocopiatrice l'amministrazione non potrà sborsare più di tremila euro, per navigare sul web dovrà restare entro il tetto del 3.952 euro ogni cento dipendenti.

Per le pulizie, poi, il budget è di 12,4 euro, cifra che comprende detersivi, spazzole, aspirapolveri e, ovvaimente, le ore lavorate.

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