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Pensionati più ricchi. La quattordicesima vale fino a 655 euro

A luglio l'assegno in versione allargata. Ma Boeri protesta: un regalo agli statali

Pensionati più ricchi. La quattordicesima vale fino a 655 euro

Roma - Estate un po' più ricca per 3,4 milioni di pensionati. È in arrivo la quattordicesima in versione rafforzata prevista dalla ultima legge di Bilancio. L'assegno esiste dal 2008, ma l'ultima «finanziaria» lo ha rafforzato a chi ne aveva già diritto e poi lo ha allargato, includendo circa 1,2 milioni nuovi beneficiari.

Misura controversa. Il presidente dell'Inps Tito Boeri l'aveva criticata aspramente perché scarica i costi sulle generazioni future. Ieri l'economista è tornato all'attacco. La platea di pensionati che riceveranno la quattordicesima «è destinata a essere più ampia rispetto a quella prevista inizialmente: avremo un incremento soprattutto per quel che riguarda gli ex dipendenti pubblici», che saranno «i grandi beneficiari della quattordicesima. Attualmente sono circa 8.000 e con le nuove norme inserite nell'ultima legge di Bilancio saliranno a 125.000. Parliamo di un incremento del 1.500%».

In sostanza, l'allargamento della platea deciso dal governo Renzi, si concentra su rendite tipiche dell'ex dipendente pubblico.

Nel dettaglio, la quattordicesima spetta a chi ha una o più pensioni Inps o delle gestioni autonome, separata e del fondo clero. Hanno diritto ad ottenerla i pensionati a partire da 64 anni. Hanno diritto anche i titolari di pensioni di invalidità (non quelle civili) e le reversibilità. Esclusi i pensionati Inpgi, l'istituto di previdenza dei giornalisti.

Fino all'anno scorso l'assegno extra spettava ai pensionati con un reddito complessivo fino a una volta e mezzo il trattamento minimo. Quindi chi ha avuto nel 2016 redditi fino a 9.786,86. Per questi la legge di stabilità ha previsto un incremento del 30%.

Dal prossimo mese chi ha un reddito superiore a 1,5 volte il minimo e fino 2 volte (quindi 13.049,14 euro) avrà diritto per la prima volta alla quattordicesima. Per i pensionati subito dopo la soglia più alta è prevista una compensazione per evitare che siano penalizzati rispetto a chi si trova subito sotto.

L'importo varia. Più alto per le rendite basse e viceversa. Gli importi forniti a suo tempo dall'Inps variano tra 437 euro e 655 per coloro per i redditi più bassi, e tra 336 e 504 euro per coloro che hanno redditi fino a due volte il minimo.

La misura è considerata una sorta di compensazione per i pensionati ai quali Renzi aveva promesso gli 80 euro. I rischi connessi all'erogazione dell'assegno sono simili. L'importo sarà erogato subito, ma poi ci saranno verifiche sul reddito effettivo del 20016. Possibile quindi che si verifichino situazioni in cui il pensionato sarà costretto a restituire parte dell'assegno.

Di quattordicesima si è occupata anche Bankitalia. Nell'ultimo rapporto - ha rilevato ieri Il Sole24ore - si rileva come una parte importante della somma stanziata dal governo (in tutto 800 milioni di euro) andrà alle fasce di reddito più alte. Circa 240 milioni, il 30% dello stanziamento andrà pensionati con assegni relativamente elevati, mentre circa 480 milioni andranno ai redditi più bassi. Il problema è che i limiti sono calcolati sulle pensioni contributive e non tengono conto del redditi familiare.

In generale, il governo Renzi si aspettava che il pacchetto di misure sociali contenute nella ultima legge di Bilancio (oltre alla quattordicesime, le detrazioni e la no tax area) avessero un impatto sul reddito delle famiglie di un miliardo di euro. Il governo Gentiloni è poi tornato sulla previdenza con il decreto che regola l'Ape social, l'anticipo pensionistico senza oneri.

Misure gradite ad alcuni, ma che fanno lievitare il capitolo di spesa più consistente del bilancio pubblico.

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