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Pensioni, Salvini: "Smonteremo la Fornero. La Bce se ne faccia una ragione"

Matteo Salvini ribadisce la linea sulle pensioni: "Addio Fornero partendo da quota 100". Poi rilancia la cancellazione delle accise e la pace fiscale

Pensioni, Salvini: "Smonteremo la Fornero. La Bce se ne faccia una ragione"

"Se ne faranno una ragione". Matteo Salvini non usa mezzi termini e rispedisce al mittente le "preoccupazioni" della Bce sulla riforma della legge Fornero che il governo giallo-verde ha nel cassetto (e nel programma elettorale). "La BCE dice che rischiamo a toccare la Legge Fornero? - ha detto Salvini a Radio Capital - Lo dicono tutti da anni... se ne faranno una ragione. La smonteremo ripartendo da quota 100".

I progetti di Salvini e Di Maio dunque non cambiano. Almeno non per ora. Mentre il ministro dell'Interno era impegnato a bloccare le navi Ong nel Mediterraneo e quello del lavoro a pensare al decreto Dignità, la Banca Centrale Europea è entrata a gamba tesa nel dibattito politico italiano sul tema pensioni. "Il rovesciamento delle riforme attuate - ha fatto sapere ieri la banca centrale - può costituire un rischio. Il rischio che si compiano passi indietro rispetto alle riforme pensionistiche precedentemente adottate sembra elevato". Insomma, per la Bce "è necessario proseguire gli sforzi di risanamento delle finanze pubbliche nel pieno rispetto del Patto di stabilità e di crescita, in particolare, per i paesi con alti livelli di debito sono indispensabili ulteriori sforzi di consolidamento per condurre stabilmente il rapporto fra debito pubblico e Pil su un percorso discendente". Ma Salvini non ci sta. E messo di fronte alle puntualizzazioni della squadra di Draghi, ribatte che "lo dicono tutti da anni di non toccarla, Confindustria, Bce, Istat, lo abbiamo messo in programma e lo faremo, se ne faranno una ragione, la smonteremo ripartendo da quota 100".

Intanto, sempre su Radio Capital, il ministro è tornato a parlare anche di altri provvedimenti che il governo avrebbe in idea di attuare. A partire dalla cancellazione delle accise sulla benzina. "Le più vecchie accise dalla guerra di Abissinia in avanti sono uno uno dei dossier su cui stiamo lavorando - ha detto - è un dossier aperto al ministero dell'Economia, la cancellazione delle accise più vecchie, odiose e ipocrite sulla benzina rimane uno dei nostri obiettivi".

Poi una conferma alla pace fiscale per le cartelle inferiori ai 100mila euro. "Chiamatelo 'Giovannì, chiamatelo 'Giuseppè, chiamatelo come volete - ha spiegato il ministro, rigettando la polemica sul "condono" poco amato dai grillini - ci sono milioni di italiani che hanno cartelle esattoriali sotto i 100 mila euro perchè hanno fatto la dichiarazione dei redditi ma a fine anno non sono riusciti a pagare quanto dovuto per la crisi, per la sfortuna, per malattia o infortunio: possiamo o far finta di niente e tenere quei crediti inesigibili e impedire a queste persone di lavorare oppure chiedere loro di saldare il 15 o 20 per cento del debito e tornare a vivere incassando dei miliardi.

Io preferisco la seconda".

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