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Il piano B del sindaco: armistizio coi ribelli per salvare la poltrona

Raggi ha seguito le regole garantiste scritte per lei. E il Movimento ha già attivato lo scudo

Il piano B del sindaco: armistizio coi ribelli per salvare la poltrona

Roma - Prima immagine: una mina e un gruppo di artificieri chiamati per disinnescarla. Virginia Raggi, sindaca di Roma, è indagata per abuso d'ufficio, ma le ultime accuse sembrano non aver colto di sorpresa i vertici del M5S. Grillo e Davide Casaleggio hanno messo a punto un protocollo per le emergenze amministrative. Prima cosa da fare: avvertire i vertici pentastellati. Così, questa volta, la sindaca ha subito scritto su Facebook: «Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del Movimento 5 Stelle». Il codice è quello della svolta garantista, lanciato a inizio dicembre, quando i guai giudiziari della sindaca erano ormai cosa nota.

Seconda immagine: è uno slogan. Non è del tutto nuovo, ma deve prevalere sul precedente, quello del «Movimento degli onesti». Quest'ultimo è servito per entrare nel Palazzo, un quarto di secolo fa funzionò anche con la Lega. Ora, però, serve altro. Una frase del tipo: «Lavoriamo per il qui e ora». L'ha già detta Carlo Freccero, che non è organico al M5S, ma che ha esperienza e qualità per contribuire alla comunicazione grillina, non solo dal cda della Rai. Qui e ora, i problemi «veri della gente». Sul fronte torinese le cose vanno benone. Ora, paradossalmente, l'atteso avviso di garanzia a Raggi ha lanciato anche a Roma la seconda fase del protocollo. Non è un caso che il primo a parlare sia Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio, un «secchione» per il Movimento, uno gradito a tutti «perché gioca di squadra». Dice: «Noi andiamo avanti a lavorare, ora andiamo in consiglio per approvare il bilancio. Una cosa importante, perché stiamo per portare dei benefici forti per questa città. Si potranno fare nuovi investimenti per Roma». Qui e subito, lo slogan.

Poi, certo, la squadra. Quella degli artificieri. Sulla Rete arrivano i complimenti a Riccardo Fraccaro, per «aver contribuito in silenzio alla buona riuscita del bilancio capitolino». Lui non si sottrae agli elogi, risponde su Facebook con un «mi piace» e così conferma il suo impegno diretto con l'amministrazione Raggi. Fraccaro è responsabile per gli Enti Locali. Doveva occuparsi del Nord, Alfonso Bonafede del Centro e della Sardegna. Entrambi si sono concentrati su Roma, salendo più volte in Campidoglio. Sono loro gli uomini che hanno incontrato Grillo il 19 gennaio, quando l'avviso di garanzia alla Raggi era già nell'aria. Fraccaro e Bonafede, non Frongia, destituito da vicesindaco e relegato al solo assessorato dello Sport. Per smantellare il «raggio magico» via Raffaele Marra già capo del personale. Ed ecco Luca Bergamo, grillino di «sinistra» ritenuto affidabile: è lui il nuovo vicesindaco. Massimo Colomban, uomo di fiducia di Davide Casaleggio, è assessore alle Partecipate. E infine Grillo che spedisce dalla Liguria Pinuccia Montanari, scesa a Roma per sostituire l'indagata Paola Muraro all'assessorato all'Ambiente. Ora, anche sulla rete nessun attacco interno contro la sindaca. Pure dopo la nuova grana giudiziaria da Paola Taverna a Roberta Lombardi, tutti per ora tacciono. Virginia Raggi ci sperava, per questo ha firmato l'armistizio.

Quando già sapeva che sarebbe finita sul registro degli indagati.

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