Coronavirus

Piano per frenare la corsa del virus. "Sì alla terza dose prima dei 6 mesi"

Ieri i casi ancora oltre i 10mila, cresce l'incidenza Rezza: "La protezione dall'infezione cala dal 74 al 46%, valutare se anticipare i richiami". Ieri 160mila booster: è il record da inizio campagna

Piano per frenare la corsa del virus. "Sì alla terza dose prima dei 6 mesi"

Terza dose per arginare la rimonta della pandemia. L'incidenza schizzata a 98 positivi ogni 100mila abitanti oramai è doppia rispetto alla soglia di rischio fissata a 50. E il bollettino ieri ha registrato di nuovo oltre 10mila contagi in 24 ore con un Rt al 2% e i ricoveri in aumento: più 57 in area medica per un totale di 4.145 e più 9 in intensiva per un totale di 512.

I dati dell'Istituto Superiore di Sanità per la settimana 8/14 novembre mostrano chiaramente come crolli la protezione del vaccino rispetto alla possibilità di infezione dopo i sei mesi passando dal 74,6% al 46,8 in media. Resta alta la protezione rispetto al rischio di aggravamento e ospedalizzazione: dal 91,8 all'82,1. E nelle fasce d'età 40/59 e 60/79 anni scende rispettivamente al 39,5 e al 36,7. Quindi è sul tavolo anche l'ipotesi di aspettare meno di sei mesi per il booster. «Accorciare un pò questo intervallo non avrebbe effetti negativi e potrebbe accelerare la campagna vaccinale. È un elemento da valutare con una certa attenzione», sostiene il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, che si dice anche in parziale disaccordo con la richiesta dell' Organizzazione mondiale della sanità di fermare le terze dosi nei paesi dove si stanno somministrando per offrire copertura anche alle popolazione che al momento sono senza. «Giusto garantire il vaccino a livello globale -replica Rezza- ma anche giusto proteggere la propria popolazione i due elementi non vanno messi in contrapposizione».

Dunque la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo accelera le inoculazioni. La priorità assoluta resta quella di «stanare» chi non ha fatto ancora neppure una dose. Nell'ultimo report Figliuolo segnala che in una settimana sono stati convinti a vaccinarsi con la prima dose altri 120mila italiani. Ma ancora 6.707.713 sono scoperti.

Le terze dosi procedono spedite: oltre 160mila quelle somministrate il 18 novembre, un recordi. In totale a ieri tra dosi addizionali e richiami, sono 3.595.211 le terze dosi somministrate. Le addizionali destinate agli immunocompromessi sono 595.010. Sono 3.000.201 i richiami per chi ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno sei mesi.

Ma chi sono gli scoperti? A parte la fascia 12/19 con un 1.141.422 senza prima dose per i quali però occorre sottolineare che il vi alibera è stato dato in estate ci sono gli irriducibili della fascia 40/49 anni, 1.382.150, e tra i 30/39 anni, 1.037.076.

IL presidente dell'Iss sottolinea che perla quarta settimana consecutiva si registra un aumento rapido e generalizzato dei casi e «un lieve aumento di ricoveri e terapie intensive» sottolineando la necessità della terza dose per la popolazione più fragile mentre al momento sono ancora meno del 40% gli over 80 che hanno fatto la terza dose e i trapiantati sono fermi al 50%. Ovviamente il virus circola tra i non vaccinati. Tra i 6 e gli 11 anni, prosegue Brusaferro, «c'è un piccolo segnale che mostra l'aumentata circolazione in questa fascia d'età e, sebbene con eventi rari, vengono segnalati anche dei ricoveri».

Le strutture sanitarie non sono sotto pressione ma i ricoveri aumentano. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 5,3% in aumento rispetto al 4,4% della scorsa settimana. I posti letto Covid nei reparti ordinari invece salgono al 7,1% a fronte del 6,1% di sette giorni fa.

Ci sono poi i casi Friuli Venezia Giulia e Bolzano che sono a un soffio dal passare in zona gialla.Per Fvg 14,8% in area medica a fronte di una soglia di rischio del 15 e i letti in intensiva al 13,1% con una soglia del 10.

Bolzano pure al 14,2% per gli ordinari e all'11,3% per le intensive.

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