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Piemonte, tassello mancante per fare l'en plein al Nord

L'obiettivo del centrodestra

Piemonte, tassello mancante per fare l'en plein al Nord

Manca solo questa tessera per completare il mosaico del centrodestra. Dopo Liguria, Veneto, Lombardia e Friuli, il nord sarebbe tutto preso se anche il Piemonte cadesse. Lavoro, sanità, sostegno ai più deboli, il sì alla Tav (come anche il centrosinistra) e rapporto del Piemonte con l'Ue. Sono questi i punti sui quali Alberto Cirio, candidato presidente alla Regione Piemonte per il centrodestra e sostenuto da cinque liste (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Udc e Sì Tav, Sì Lavoro) pone l'accento. Nato nel 1972 a Torino, Cirio ha iniziato a fare politica con la Lega nei primi anni Novanta, facendosi eleggere consigliere comunale ad Alba, per poi passare a Forza Italia. A lungo consigliere comunale e vicesindaco di Alba, nel 2005 passa per due mandati al consiglio regionale, per poi lasciare il Piemonte nel 2014 in seguito alla sua elezione al Parlamento europeo. La sua scelta come candidato presidente è stata imposta da Forza Italia agli alleati del centrodestra a cui la componente più forte della coalizione, la Lega, ha consentito di scegliere il candidato.

Il suo principale avversario è il governatore uscente Sergio Chiamparino, candidato del centrosinistra, che ha dalla sua parte un grosso vantaggio dal punto di vista dell'esperienza e della riconoscibilità. Ma ora è spuntato anche il terzo incomodo che sta mettendo un po' in preoccupazione sia Cirio sia Chiamparino perché eroderebbe voti sia all'uno che all'altro. È il candidato del Popolo della Famiglia, Valter Boero, professore di scienze agrarie, in passato consigliere comunale per l'Udc, volto del Movimento per la Vita in Piemonte.

Ma, secondo i sondaggi, la sfida sarà esclusivamente tra Chiamparino e Cirio. Giorgio Bertola, del Movimento 5 Stelle, 49 anni, ex impiegato commerciale, tra il 2009 e il 2014 assistente del consigliere regionale del M5s Davide Bono, per poi essere eletto lui stesso in consiglio, dovrebbe quasi certamente arrivare terzo, con grande distacco dai primi due.

Il principale sondaggio sui risultati delle regionali in Piemonte è quello di Ipsos: Chiamparino è dato al 40,8% e Cirio al 40,2%. Bertola è dato a poco più del 16%. Per quanto riguarda le singole liste, la Lega è avanti a tutti con il 34%, il Pd è molto indietro con il 22% e il Movimento 5 Stelle è ancora più lontano con il 15%. Forza Italia dovrebbe raccogliere poco più del 10% e +Europa (che appoggia Chiamparino) dovrebbe avvicinarsi al 6%, poco più di quanto dovrebbe raccogliere Fratelli d'Italia.

A questo punto, l'unico colpo di scena in questa sonnacchiosa campagna elettorale piemontese è quello che vedremo domenica sera.

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