Politica

Di Pietro ko: non avrà nessuno stipendio (per ora)

Ritirato l'emendamento per l'ex pm. Ma Maroni non lo molla: resterà a guidare Pedemontana

Milano Dopo le polemiche il passo indietro. L'emendamento che avrebbe «salvato» lo stipendio di Antonio Di Pietro come presidente di Pedemontana, e che in Regione Lombardia aveva scatenato una bufera politica, è stato ritirato. Ma il governatore lombardo Roberto Maroni non si dà per vinto. «Abbiamo ritirato l'emendamento che era una delle possibilità - ha spiegato -, perché io credo giusto che chi si impegna, come lui si sta impegnando, giorno e notte in un'attività importante, abbia il giusto compenso. Purtroppo la legge nazionale lo impedisce. Ho parlato con lui, abbiamo deciso di ritirare l'emendamento, studiamo un piano B. Ma il principio che chi lavora e lavora bene e intensamente non debba farlo gratis mi sembra sacrosanto. Vediamo se troviamo una soluzione. Non credo che ci sia il rischio che Di Pietro lasci l'incarico. È una sfida troppo bella, importante per lui, troppo attrattiva».

L'ex pm di Mani pulite da pensionato non potrebbe percepire stipendi pubblici. L'emendamento chiedeva di derogare per il periodo 2017-2019 alla norma introdotta dal governo Monti che vieta di attribuire per più di un anno incarichi retribuiti nelle società partecipate a chi percepisce già una pensione. Contro questa iniziativa della giunta lombarda erano insorte le opposizioni. Movimento 5 stelle e Pd avevano accusato Maroni di voler favorire Di Pietro, nominato a luglio alla presidenza della società Pedemontana, con un provvedimento ad personam.

Così l'emendamento è saltato. Durante la discussione in Aula mercoledì l'assessore regionale all'Economia Massimo Garavaglia ha ritirato la norma dalla legge di Stabilità lombarda. Era stato lo stesso Garavaglia a presentare l'emendamento. Nei giorni scorsi si era diffusa la versione secondo cui Di Pietro avrebbe percepito una retribuzione molto elevata. A smentirlo, una nota di Autostrada Pedemontana Lombarda: «In riferimento alle notizie riguardanti l'iniziale conferimento di uno stipendio di circa 60mila euro ad Antonio Di Pietro in qualità di presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda, che ora dovrebbero diventare circa 240mila euro, la società tiene a precisare che sino ad oggi e fin dalla data di nomina, il presidente non ha percepito alcun tipo di remunerazione, nemmeno quanto inizialmente pattuito in 60mila euro annui». Lo stesso Di Pietro ha spiegato: «Non sapevo dell'emendamento. Sono sei mesi che sto facendo il presidente di Pedemontana come servizio civile, come se fossi sotto servizio militare. Non ho preso un euro finora - ha precisato l'ex pm - e non intendo prendere un euro fino a quando questa situazione non sarà chiarita». Ancora: «Lavoro tutti i giorni, notte e giorno. In Pedemontana non ci sono né amministratore delegato né direttore generale, mi tocca fare prete e sagrestano. Voglio ringraziare per la sensibilità mostrata nei miei confronti, ma meglio non fare niente prima dell'autorizzazione. Dopodiché, parliamoci chiaro: un servizio militare ha un inizio e una fine».

RC

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