Elezioni Comunali 2018

Pisa va al ballottaggio. La Lega è il primo partito

Il candidato del centrodestra, Michele Conti, è in testa, distanziato di poco da quello del centrosinistra, Andrea Serfogli. Se la vedranno il 24 giugno. Decisivo il 20% preso da altri tre candidati, e il quasi 10% del M5S

Pisa va al ballottaggio. La Lega è il primo partito

Il nome del nuovo sindaco di Pisa si conoscerà nella notte tra il 24 e 25 giugno. A deciderlo, infatti, sarà il ballottaggio tra Michele Conti (centrodestra) e Andrea Serfogli (centrosinistra). Grande affermazione della Lega, che diventa il primo partito all'ombra della Torre pendente, con il 25,10% dei voti. La cosa sorprendente è che la Lega nel 2013 prese lo 0,35%. Il Pd è al 23,72%, in lieve calo rispetto alle ultime Politiche (24,11%), ma in caduta libera rispetto alle Comunali del 2013 (38,68%). Grande delusione per il Movimento 5 Stelle, il cui candidato Gabriele Amore si ferma al 10,11% (il 4 marzo il M5S era al 23,63%).

Con dieci candidati a sindaco, il voto a Pisa si è spalmato su una miriade di liste. Basti pensare che un candidato sindaco minore, Maria Chiara Zippel (1,68%), era sostenuta da ben sei liste. Vediamo ora il risultato di tutti i candidati a sindaco. Il più votato è Michele Conti: l'esponente del centrodestra in quota Lega nonché ex consigliere di An (poi Pdl) per alcune legislature ottiene il 33,42%, pari a poco più di 13.483 voti. Lo tallona Andrea Serfogli, assessore uscente del Pd, con il 32,29% (pari a circa 13.025 voti). Lo scarto, tra i due, è davvero minimo (458 voti). In questo duello, che si preannuncia duro e indeciso fino all'ultimo istante, si inseriscono diverse variabili. La prima che dobbiamo valutare è questa: il voto ottenuto dagli altri candidati a sindaco e le rispettive aree politiche di appartenenza. Fermo restando che, al di là degli apparentamenti e delle dichiarazioni di voto, al ballottaggio gli elettori saranno liberi di scegliere come meglio credono, prima di tutto se andare o meno a votare (solitamente al secondo turno l'affluenza è minore). Ovviamente conteranno anche le simpatie o affinità politiche che dir si voglia, oltre che gli apparentamenti ufficiali a sostegno dei due candidati al ballottaggio.

Il candidato del Movimento 5 Stelle, Gabriele Amore, ottiene il 9,92% (4.000 voti). Un forte arretramento rispetto al dato delle ultime Politiche, con i pentastellati che a Pisa superarono il 23%. Evidentemente l'elettorato grillino non ha molto gradito l'apparentamento con la Lega, a livello nazionale. Ma c'è anche da dire che il M5S a Pisa è arrivato spaccato in due, con il nome del candidato che è stato calato dall'alto, dopo la spaccatura tra i due Meet-up locali.

Ci sono altri candidati a sindaco che hanno portato a casa un discreto bottino di voti, tra il 6 e il 7%. Il primo è Francesco "Ciccio" Auletta, esponente della sinistra pisana, sostenuto da Rifondazione comunista e dalla lista civica "Una Città in Comune". Auletta ha portato a casa il 7,74% (3122 voti). Un elettorato, il suo, che al ballottaggio potrebbe sentire molto forte il "dovere" di sbarrare la strada alla destra. Importante anche il risultato fatto registrare da Raffaele Latrofa, della lista civica "Pisa nel cuore": 6,65% (2681 voti). Latrofa tentò di imporsi come candidato del centrodestra, ma il suo nome fu bocciato da Forza Italia, Lega e FdI, così ha deciso di correre in proprio. Qualcuno dice che abbia già un accordo con il centrosinistra, ma sono solo voci. Buon risultato anche per Antonio Veronese, imprenditore molto noto nel settore del turismo pisano, che sostenuto da due liste (Patto civico e Progetto Pisa) ha ottenuto il 6,11% (2466 voti).

Gli oltre ottomila voti raccolti da Latrofa, Auletta e Veronese, pari a circa il 20,5%, saranno decisivi il prossimo 24 giugno, anche perché i due politici che si contendono Palazzo Gambacorti sono alla pari. Bisogna tenere conto anche del quasi 10% del grillino Amore. In buona sostanza, quindi, l'esito finale dipenderà da quel 30% di pisani che non ha scelto né Conti né Serfogli al primo turno.

A soli fini statistici dobbiamo registrare anche i voti degli altri candidati, con percentuali molto basse. Maria Chiara Zippel, come dicevamo sopra, ha ottenuto l'1,68% (572 voti), a fronte delle sei liste che la sostenevano. Simonetta Ghezzani (Sinistra italiana) si è fermata all'1,29% (440 voti). Veronica Marianelli (Psi) ha ottenuto lo 0,51% (173 voti). Paolo Casole (Partito comunista) lo 0,29% (98 voti).

La corsa per il ballottaggio, quando non sono ancora ferme le bocce del primo turno, è già iniziata. Saranno due settimane di fuoco. La sinistra, ammaccata più che mai, vuole mettercela tutta per tenere la roccaforte pisana, che controlla dal 1994 (prime elezione diretta del sindaco). Il centrodestra, a trazione leghista, ha la concreta possibilità di prendere il potere, bissando il successo del 4 marzo (con il seggio della Camera e quello del Senato strappato alla sinistra). La partita è aperta.

Ne vedremo delle belle.

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