Politica

Un Pitti ecosostenibile E sull'uomo moderno soffia il vento del nord

Pedule da montanaro al posto delle sneaker e i tessuti verranno dalle cialde di caffè

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Firenze Sarà verde e molto orientata a Nord l'edizione numero 95 di Pitti Immagine Uomo in corso a Firenze da stamattina fino al prossimo venerdì. In realtà i giochi sono cominciati ieri con l'intelligente iniziativa promossa dall'Istituto Europeo di Design insieme al Consorzio Implementazione Detox-Cid e a Greenpeace Italia. Per avviare il progetto intitolato The Time is Now! che porterà 16 studenti selezionati nelle sedi IED di Milano, Firenze, Roma e Como, è stato organizzato un tour alla scoperta della filiera tessile di Prato.

Tra le tappe più significative l'impianto di depurazione centralizzato GIDA, il lanificio Mario Bellucci che produce tessuti rigenerati e l'azienda di tintoria e rifinitura Jersey Mode. Il giro si è concluso con un interessantissimo pit stop al Museo del Tessuto e al laboratorio Buzzi specializzato in analisi e ricerche tessile a creare collezioni di moda sostenibile.

Ieri sera si è svolta poi la cena di gala offerta in anteprima dal Centro di Firenze per la moda Italiana nella mitica Sala Bianca di Palazzo Pitti. Oggi si parte in pompa magna con la cosiddetta «messa cantata», un interminabile appuntamento con le autorità che parlano e a volte pontificano sulla moda. Sarebbe stato bello vedere all'opera la strana coppia composta da Salvini e Di Maio, ma al loro posto interverranno Michele Geraci sottosegretario al Mise, Vincenzo Boccia presidente di Confindustria e Carlo Maria Ferro neo eletto presidente dell'ICE. Maestri di cerimonia il sindaco Dario Nardella, Antonella Mansi presidente del Centro di Firenze per la moda italiana e Claudio Marenzi presidente di Pitti Immagine. Intanto nella Fortezza da Basso 1230 brand provenienti da tutto il mondo esporranno le collezioni uomo per l'inverno 2020. Si parla di svolta ecotecnologica a tutti i livelli per via di tessuti e materiali provenienti da geniali ricicli di plastica, pneumatici, fondi di caffè e perfino fibre di vetro. L'altro mega trend è la moda che viene dal nord, sostituisce le sneaker con le pedule da montanaro e manda finalmente in pensione quell'irritante forma di fighettismo che passa per dandysmo. Ce n'è per tutti i gusti a cominciare dal ritorno di Scandinavian Manifesto, realizzato in collaborazione con Revolver Copenaghen, l'ente che organizza appuntamenti di moda nel Nord Europa.

Tra i marchi selezionati Foret disegnata da due amici danesi, Soulland che mischia il tailoring maschile con la tradizione vestimentale scandinava e Indigofera progettata da uno svedese con la fissa degli anni Cinquanta. Anche Fila storico marchio italiano di sportswear punta allo stile nordico con Fila Fjord, una capsule disegnata da Astrid Andersen, designer danese. Temiamo di finire come gli sventurati c che risposero all'inserzione inserzione pubblicata nel 1913 su un quotidiano londinese dal comandante Ernest Shackleton per reclutare il personale che, a bordo della nave Endurance, nello stesso anno fece una gloriosa spedizione in Antartide.

Diceva: «Si cercano uomini per un viaggio pericoloso.

Bassi salari, freddo intenso, lunghi mesi di tenebre, rischio costante, ritorno incerto».

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