Cronache

Pittrice strangolata nel maceratese: finiscono in cella l'ex marito e il figlio

La donna aveva chiesto gli alimenti. Il corpo rinvenuto 4 mesi fa

Pittrice strangolata nel maceratese: finiscono in cella l'ex marito e il figlio

L'hanno uccisa per duemila euro. Il figlio e l'ex marito per cinque mesi hanno vissuto con l'atroce segreto di aver assassinato Renata Rapposelli, la pittrice di 64 anni trovata morta l'11 novembre scorso nelle campagne di Tolentino, vicino a Macerata.

Da ieri Giuseppe Santoleri, pensionato di 74 anni e Simone, disoccupato di 43 anni, sono in carcere a Teramo con l'accusa di concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Le manette sono scattate ieri alle 6.30 quando i carabinieri li hanno prelevati dalla loro abitazione di Giulianova (Teramo) per trasferirli nella prigione di Castrogno su richiesta della sostituta procuratrice Irene Billotta. Il fermo è arrivato al termine di una lunga serie di accertamenti sul luogo del ritrovamento del cadavere e sulle auto, i computer e i cellulari dei due uomini. La pittrice, secondo l'ipotesi formulata dalla procura di Ancona, sarebbe stata uccisa perché aveva chiesto circa 2 mila euro di alimenti arretrati. Padre e figlio, indagati già dalle prime battute, sono stati incastrati da alcune telecamere, che hanno ripreso la loro auto il 12 ottobre scorso a Tolentino, nelle Marche, nelle vicinanze del luogo dove il corpo della pittrice sarebbe stato ritrovato un mese più tardi.

La donna era scomparsa da Ancona il 9 ottobre scorso. Poco prima era stata a Giulianova, a trovare il figlio. L'ex marito aveva raccontato di averla riaccompagnata in auto e averla lasciarla a circa due chilometri da Loreto. Dalle indagini è emerso che i due ex coniugi quel pomeriggio avevano avuto una pesante discussione e ulteriori accertamenti hanno finito per smentire i racconti degli arrestati. La donna sarebbe stata uccisa nel Teramano e poi, due giorni più tardi, il suo cadavere sarebbe stato trasferito a Tolentino, dove i due arrestati avrebbero tentato di gettarlo nel fiume Chienti, dopo averlo avvolto nel cellophane, ma senza riuscirci. Il cadavere era stato ritrovato l'11 novembre scorso in località Pianarucci, nelle campagne del Tolentino, in avanzato stato di decomposizione e con il volto sfigurato. L'ex marito, dopo essere stato indagato, aveva tentato il suicidio ingerendo dei farmaci e per questo era stato ricoverato all'ospedale di Atri. Sul corpo della vittima non sono stati trovati segni evidenti di violenza.

Non si esclude sia morta per soffocamento.

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