La politica delle illusioni e la ricchezza perduta
28 Agosto 2018 - 15:29Ma ora, mentre i 5 stelle, fuori dal mondo reale, prospettano cose senza senso, occorre affrontare gli altri gravosi problemi di economia reale. L'Ocse suona un campanello d'allarme
Matteo Salvini, con l'alt all'immigrazione non autorizzata in Italia, ha posto un tema di economia reale primario. Ma ora, mentre i 5 stelle, fuori dal mondo reale, prospettano cose senza senso, occorre affrontare gli altri gravosi problemi di economia reale. L'Ocse suona un campanello d'allarme. Nei Paesi del G7, i più industrializzati, nel secondo trimestre 2018 la crescita del Pil è dello 0,6% contro lo 0,5% del primo trimestre. L'Italia, già in coda con +0,3 nel primo trimestre, è scesa a +0,2 nel secondo. Gli Usa sono balzati a +1% da 0,5 nel primo trimestre, il Giappone a +0,5% da -0,2%, la Germania a +0,5% da + 0,4%, il Regno Unito a +0,4% da +0,2%, la Francia è rimasta +0,2%. Dobbiamo accelerare, non rallentare, perché la nostra crescita annua è la più bassa del G7 e non abbiamo ancora recuperato il livello pre-crisi del 2007.
I dati delle 108 città capoluogo di provincia, che Il Sole 24 Ore presenta, delle dichiarazioni dei redditi del 2017 per il 2016 mostrano che essi sono del 1,9% minori a quelli del 2007. Ciò non solo al Sud ove la situazione è tragica, ma anche al Centro e in non poche città del Nord. Il reddito medio fiscale delle 108 città è circa 25mila euro. Milano, che con 34mila euro è in testa alla graduatoria dei redditi fiscali, è sotto il livello 2007 dell'1,4%; Roma con 28mila euro è sotto del 4%, Genova con i suoi 24mila euro, è sotto dello 1,65%. Solo 17 città, quasi tutte del Nord e alcune del Centro migliorano sul 2007. Ma di esse 13 hanno redditi fiscali sotto i 25mila euro, mentre tre ossia Pordenone, Torino e Verona hanno redditi di 25mila euro e una, Modena, ha redditi fiscali di 26mila euro. Napoli ha perso il 4%, Taranto i 4,9, Bari il 3,6, Reggio Calabria il 3,3 e Palermo il 6,3%.
Urge lo sviluppo delle infrastrutture, per la modernizzazione e la produttività. E in gran parte ciò lo si risolve con l'economia di mercato, con procedure snelle di concessione e di appalto e con controlli efficaci e rapidi. Occorre il taglio delle tasse alla classe media e medio bassa che subisce una mostruosa progressività che ne deprime i redditi e la produttività. La proposta dei 5 Stelle di spendere 6 miliardi per il reddito di cittadinanza, di cui 2 per i Centri burocratici dell'impiego, 4 per i senza lavoro, in attesa che quei Centri creino occupazione, è assurda. Occorre sviluppare i contratti di lavoro di produttività, decentrati, incentivandoli con la flat tax del 15% e del 23%; urge rilanciare l'edilizia commerciale con la cedolare secca, che è una flat tax e con la possibilità di fare imprese di gestione immobiliare, in esonero dall'imposta di registro, quando i soggetti che le creano sono gli stessi proprietari. Deregolamentare, decentrare, semplificare, premiare il merito, lo sforzo e l'impegno, lasciando fare alle iniziative.
Francesco Forte
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