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Polizia e software-spia. Amazon nella bufera

Bezos nel mirino di 40 associazioni Usa

Polizia e software-spia. Amazon nella bufera

È in grado di riconoscere volti, ma anche azioni e oggetti circostanti. Basta caricare un database di immagini - personaggi famosi, ad esempio, oppure contenuti sensibili da censurare - e il software, grazie all'intelligenza artificiale, saprà ritrovarle una volta messo ad analizzare nuovo materiale. Si chiama «Rekognition» ed è il sistema di riconoscimento facciale sviluppato da Amazon. Pensato per fini commerciali o ludici. Ma ora venduto, per poche centinaia di dollari, anche alla polizia di alcuni stati Usa. Facendo insorgere le associazioni che si occupano di diritti civili: più di 40 hanno scritto a Jeff Bezos, amministratore delegato di Amazon, chiedendogli di sospenderne la vendita.

Il software è stato messo sul mercato nel novembre 2016 e attualmente ne fanno uso le forze dell'ordine di Orlando, Florida, e dell'Oregon. Ma tra gli interessati ci sarebbero anche gli agenti di California e Arizona. Il sistema, infatti, nonostante sia all'avanguardia, è estremamente economico: dopo un acconto di 400 dollari, costa pochi dollari al mese. Secondo il Washington Post, quotidiano statunitense di cui è proprietario lo stesso Bezos, la polizia dell'Oregon ci investirebbe mensilmente tra i 6 e i 12 dollari. Una cifra abbordabile, se si considera il servizio offerto: la possibilità di controllare in tempo reale, grazie alle telecamere che ogni agente ha montata sull'uniforme, se tra la folla, ad esempio di una manifestazione, si trova qualcuno dei sospetti criminali inseriti nel database.

Non la pensano così le associazioni che hanno scritto a Bezos, in testa la «American Civil Liberties Union», la prima a scoprire la vicenda. Il loro timore è che questo porti a una progressiva liberalizzazione dei sistemi di sorveglianza di massa. «Chiediamo che Amazon smetta di alimentare un'infrastruttura di sorveglianza governativa che pone una grave minaccia nei confronti dei consumatori e delle comunità di tutto il Paese», si legge nella lettera.

L'azienda, sul punto, non ha risposto. Attraverso una portavoce, Nina Lindsey, ha fatto solo sapere che «Amazon richiede che i clienti di Rekognition rispettino la legge e siano responsabili quando usano il software. Quando scopriamo un abuso, sospendiamo il cliente». E il colosso dell'e-commerce ha anche voluto a sottolineare gli utilizzi positivi del sistema di riconoscimento facciale, come «rintracciare persone scomparse» o «ritrovare i bambini che si sono persi nei parchi divertimento».

Persino durante il royal wedding di sabato scorso, alcuni dei presenti lo hanno usato per avvistare le celebrità tra gli invitati.

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