Cronache

Pompei si difende da furti e vandalismi. Da oggi vietati bikini, ombrelli e selfie

Tra le novità un limite di ingressi: non più di 15mila persone alla volta

Pompei si difende da furti e vandalismi. Da oggi vietati bikini, ombrelli e selfie

Da oggi sarà come andare in Chiesa. O al supermercato Coop di Torre del Lago, frazione di Viareggio, terra promessa degli amanti di Puccini, che una decina di anni fa vietò ai clienti d'estate di presentarsi all'ingresso in due pezzi e bermuda, in omaggio al decoro e alla buone educazione. Pompei farà lo stesso: non sarà più consentito tra le antiche vestigia offese dal tempo e dalla burocrazia girare in bikini e con gli ombrelli, senza distinzione alcuna, e questo si è un oltraggio alla grande bellezza, tra chi contiene nel due pezzi sontuose anatomie e chi ne approfitta per esibire invece busti che starebbero meglio conservati al museo di Ninive.

Adesso se ti presenti all'ingresso in ciabatte e bermuda ti prendono come un minimo per un camorrista. Tanto per cominciare, è vietato girare per le domus seminudi, cioè con magliette, minigonne e shorts: nove su dieci infatti vanno a spasso per la città sepolta come fosse sulla battigia dei Bagni Montecarlo. Non va bene. I trasgressori «saranno puniti secondo le norme in materia amministrativa e penale e immediatamente allontanati dal Parco Archeologico». Il problema sarà dei custodi che dovranno trovare il modo di allontare i cafoni da un posto che da regolamento non farà entrare più di 15mila turisti al giorno.

Giusto, sia detto, punire furti e vandalismi: sono centinaia i pezzi di mosaici, pietre laviche, porzioni di affreschi, portati via in questi anni. E i messaggi incisi con il pennarello su intonaci e monumenti, come fossero la bacheca di facebook. Per cui vietato avvicinarsi e toccare oggetti, affreschi, arredi, panchine, statue, fontane, banconi. E neanche se siete l'uomo ragno potete più arrampicarvi sulle mura, tanto meno per fare i selfie. Ma non è finita qui: non si possono introdurre telecamere o microfoni o cani di grossa taglia anche se al guinzaglio e con museruola. Niente più biciclette e monopattini, ma anche zaini, valigie e borse voluminose che vanno lasciati al deposito insieme agli ombrelli anche se piove che dio la manda. E a proposito di chiesa: parlare a voce alta non si può più. Come correre o disturbare in qualsiasi modo gli altri visitatori. Giocare a pallone neanche a parlarne. E a se si considera che Pompei fu ridotta in cenere non appare peregrino proibire il fumo.

Se risulta comprensibile vietare di scavare buche o cogliere fiori o frutti, meno lo è impedire al pubblico di entrare con abiti da cerimonia, tipo frack e abiti da sposa, insieme a maschere e costumi. Esibire bandiere e vessilli nemmeno in caso il Napoli vincesse lo scudetto. Pompei come Riccione quindi che proibì lo shopping a torso nudo sul viale Ceccarini; Viareggio che impose un codice di comportamento che impediva di circolare ovunque vestiti da baywatch, o Taormina che arrivo a mettere una multa da 500 su chi si fosse permesso di circolare con addosso il costumino intimo mare di Cristiano Ronaldo.

Sennò a forza di multe finite in rovina voi.

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