Economia

Poteri forti in campo per rassicurare l'Europa: "Italia un Paese normale"

Messina (Intesa) parla alla stampa tedesca. E ai politici italiani: "Ora ridurre il debito"

Carlo Messina
Carlo Messina

A quattro giorni dalle elezioni l'amministratore delegato della prima banca italiana decide di parlare con uno dei più autorevoli quotidiani tedeschi. L'Handelsblatt ha infatti pubblicato ieri una lunga intervista di due pagine all'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Che, tra le righe, manda due messaggi: uno all'esterno per rassicurare i mercati e gli scettici europei, a cominciare da Berlino, sulla tenuta del Paese post voto. E l'altro all'interno, ovvero alla politica, invocando una coalizione «che possa lavorare nell'interesse dell'Italia e dell'Europa» e trovare «un modo per ridurre il debito pubblico».

Non si tratta di un'intervista improvvisata, né soltanto del punto di vista di una grande banchiere. Messina guida un istituto sano che l'anno scorso ha supportato privati e imprese con 63 miliardi di nuovo credito e che può dunque permettersi di fare da portavoce al «sistema» economico. Di certo, con il supporto del presidente emerito di Intesa, Giovanni Bazoli, che vanta ottimi rapporti con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E in serata arriva anche l'assist del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: «Condividiamo le parole del consigliere delegato di Intesa quando afferma che i fondamentali del Paese non fanno emergere alcuna criticità nel sostegno del debito e nella stabilità dell'euro anche in presenza di un quadro politico incerto». Tutti per uno, uno per tutti.

Segnali necessari anche di fronte alle nuove sfide imposte dalla Vigilanza della Bce e in vista delle «elezioni» che si terranno a Francoforte nell'autunno del 2019 con il tedesco Jens Weidmann pronto a scalare l'Eurotower per prendere il posto di Mario Draghi. Alla raffica di domande fatte dai due giornalisti Regina Krieger e Michael Maisch, Messina risponde senza giri di parole. Cosa ne pensa del capo della Bundesbank come successore di Super Mario? «Noi abbiamo bisogno di qualcuno che lavori per l'Europa e non per un singolo Paese». Quanto alla stabilità dell'euro, «politicamente parlando l'Italia non è in una situazione peggiore rispetto ad altri paesi europei. Neanche la Germania attualmente ha un governo stabile, o mi sbaglio?», alza la voce Messina.

Sul tema della gestione delle sofferenze, cavallo di battaglia dei falchi europei che puntano il dito contro le Cenerentole italiane, l'Ad non accetta lezioni: Intesa ha fatto i compiti a casa - «negli ultimi due anni abbiamo ridotto i crediti deteriorati di 13 miliardi», nel 2023 «sarò ancora al vertice della banca, ma con zero deteriorati» - e «in Italia il problema è sotto controllo. Quando si tratta della stabilità di un sistema finanziario, siamo ora un Paese normale. È vero che singole banche possono avere ancora delle difficoltà, ma vale anche per la Germania».

Poi, il messaggio alla politica. «Abbiamo bisogno di più crescita e dobbiamo trovare un modo per ridurre il debito pubblico», spiega Messina definendo questa «la priorità assoluta» per il dopo elezioni. «Se andiamo a vedere i programmi dei singoli partiti troviamo molte proposte controverse ma tutti concordano su questi due punti e ciò sarà utile per formare una coalizione che possa lavorare nell'interesse dell'Italia e dell'Europa». Per ridurlo offre anche una ricetta: «Il debito pubblico ammonta attualmente a circa 2,2 mila miliardi, al contempo lo Stato e altri enti pubblici possiedono immobili con un valore pari a circa 600 miliardi.

Se l'Italia fosse un'impresa, allora il Ceo cercherebbe di vendere una parte di questo patrimonio al fine di ridurre il debito».

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