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Pozzallo esplode E i somali fanno il bagno nudi tra le famiglie

Valentina Raffa

Pozzallo (Rg) «Ma quelli lì davanti sono tre fondoschiena! Ma quei tre stranieri sono come mamma li ha fatti!». I vacanzieri della spiaggia Raganzino di Pozzallo (Ragusa) hanno strabuzzato gli occhi domenica pomeriggio, quando tre immigrati ospiti dell'hotspot hanno deciso di fare, tanto per trascorrere il tempo, una capatina al mare. E, una volta arrivati, via i vestiti, mutande comprese. Così la spiaggia è diventata hot, e non solo per le temperature proibitive di questi giorni. Perché presto il disagio dei bagnanti ha lasciato spazio alla rabbia, soprattutto considerando che Raganzino è frequentata da famiglie con bambini.

Gli immigrati, invece, pare che fossero a loro agio, incuranti sia delle lamentele sia del fatto che, a parte loro, tutti fossero in costume. In Somalia si usa così. Lo hanno spiegato ai bagnanti e lo dice anche il sindaco, Roberto Ammatuna, ricordando però che «la popolazione è giustamente preoccupata e va ascoltata e tutelata». Gli stranieri hanno pure detto di non avere costumi. Colpa quindi del governo che tra le richieste delle gare d'appalto non lo ha previsto per la capatina al mare.

«L'episodio è da condannare perché contrario alle regole di una società civile», commenta Ammatuna, che confida nell'operato dei mediatori culturali, i quali «stanno lavorando a pieno ritmo per impedire fatti analoghi». E così, tra spiegazioni e vignette per illustrare le nostre usanze, gli immigrati dovrebbero aver compreso. Anche il fatto che, se qualcuno li ha ripresi per il loro comportamento, non si tratta di razzismo in una città come Pozzallo che, essendo tra i porti più gettonati per gli sbarchi, ha accolto tantissimi stranieri negli ultimi anni.

Il nodo centrale è un altro. Alcuni Paesi dell'Ue hanno detto sì all'accoglienza di una parte dei 450 immigrati dell'ultimo sbarco, ma, dopo una ventina di giorni, il trasferimento non è ancora avvenuto. In questo momento l'hotspot accoglie 324 persone, comprese sette che sono ricoverate negli ospedali di Modica e Ragusa, e oggi 50 partiranno per la Francia. Altri dovrebbe ro raggiungere la Germania e la Spagna.

Ma quando? Non è semplice. Lo spiega il sindaco: «Con i nuovi accordi internazionali, prima che i migranti raggiungano le nazioni ospitanti, deve intervenire una commissione che vaglia una serie di fattori per il trasferimento. È già venuta quella francese, poi sarà la volta della tedesca e della spagnola. Il risultato è che se prima i migranti venivano spostati in altre strutture in 48-72 ore, ora i tempi sono allungati».

È vero che prima lo spostamento avveniva all'interno del territorio nazionale, mentre ora sono altri Paesi a farsi carico delle quote di immigrati, ma per Pozzallo, che in estate dovrebbe vivere di turismo, questo rappresenta un problema.

«Anche perché dice Ammatuna non possiamo tenere reclusi gli ospiti dell'hotspot, e abbiamo organizzato turnazioni a piccoli gruppi per farli uscire».

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