Cronache

Premiati anche i fannulloni. Uffici pubblici? Un buco nero

A Catania e in Molise bonus-efficienza a tutti i dirigenti senza verifiche sui risultati. Roma, incentivi anti assenze

Premiati anche i fannulloni. Uffici pubblici? Un buco nero

C'è chi elargisce premi ai dipendenti che, semplicemente, decidono di andare a lavorare e chi riconosce gratifiche produttività a tutti i dirigenti, indipendentemente dai risultati raggiunti. E poi, affinché siano tutti contenti, c'è anche chi ha inventato i cosiddetti bonus di gruppo, che vanno ad aggiungersi allo stipendio di tutti i lavoratori. Anche di quelli che non li meriterebbero. Che in Italia fannulloni e furbetti non siano quasi mai puniti a dovere è cosa nota. Che alcuni di loro riescano a perfino fare carriera, a dispetto delle loro performance, è altrettanto risaputo. Ma adesso le pubbliche amministrazioni sono andate oltre, premiando di fatto chi di lavorare non ha alcuna voglia.

Accade così che a Roma l'Ama azienda municipalizzata che si occupa dei rifiuti urbani abbia deciso di combattere la piaga dell'assenteismo, che sfiora il 15% della forza lavoro, con un'arma decisamente originale. In accordo con i sindacati, ha pensato di riconoscere 260 euro lordi in più ogni anno ai dipendenti che non superano il 4,7% di assenze. Premiando, di fatto, chi decide di svolgere il proprio dovere onestamente, senza abusare di malattie, permessi e leggi 104. Una situazione che, in qualunque Paese, dovrebbe rappresentare la normalità. Invece nella Capitale per «convincere» i dipendenti a onorare il proprio impegno è stato necessario un investimento extra da sei milioni di euro. Una situazione simile accade in Sicilia, precisamente a Catania. Qui i dirigenti dell'ex Provincia, trasformata poi in Città metropolitana, sono ancora 29. Un numero altissimo, a fronte dei 13 posti ritenuti necessari. Ma non finisce qui, perché proprio quest'anno a tutti questi manager pubblici è stata riconosciuta non solo «l'indennità di posizione», ma anche quella «di risultato». Peccato che nessuno si sia preoccupato di controllare chi, fra questi lavoratori, abbia effettivamente raggiunto gli obiettivi fissati. E così i soldi extra 200mila euro in totale - sono arrivati nelle tasche di tutti. Indipendentemente dalle performance. In quella che viene considerata una delle Regioni meno efficienti del Paese, succede anche che lo scorso anno su 1.395 dirigenti in servizio siano stati riconosciuti 1.360 bonus. Insomma, a ottenerli è stato il 97,49% cento del totale, un vero e proprio record nazionale. Costato ai siciliani qualcosa come 7,9 milioni di euro. Una somma più che doppia rispetto ai 3,8 milioni di euro distribuiti, per esempio, in Lombardia.

Qualcosa di simile succede anche nel piccolo Molise. Qui l'Asrem, l'azienda sanitaria regionale, è finita sotto inchiesta della Corte dei conti per i super premi pagati nel corso del 2011 ai dirigenti prima ancora che qualcuno si occupasse di certificare i risultati ottenuti. Un'operazione che alla collettività ha causato un danno erariale stimato in 3,7 milioni di euro. Più recentemente, nel 2016, la stessa azienda ha inserito fra 700 e 1.200 euro in più in busta paga a 13 dipendenti imputati in un processo con l'accusa di assenteismo. La vita dei fannulloni sembra molto semplice anche a Napoli. Qui l'amministrazione De Magistris ha inventato una formula tutta nuova per stimolare la propria forza lavoro. È stata battezzata «produttività di gruppo» e consiste in premi economici distribuiti «a pioggia» a tutti, non solo a chi davvero risulta efficiente. Per la prebenda il Comune ha previsto stanziamenti per 3,8 milioni di euro. Che finiranno nelle tasche di tutti.

Anche di chi proprio non ha voglia di lavorare per i propri concittadini.

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