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Il premier blinda la nomina di Boeri all'Inps

Il premier blinda la nomina di Boeri all'Inps

Roma La candidatura di Tito Boeri? «È blindata», spiegava ieri un esponente del governo. L'approdo dell'economista milanese al vertice dell'Inps, è finito per un po' nella bufera. O meglio nel tritacarne della politica che di questi tempi macina insieme Quirinale, legge elettorale e guerre interne al Partito democratico. Ma l'offensiva è finita quasi subito e la nomina del fondatore di Lavoce.info al vertice dell'ente più importante del Paese, molto cara al premier, è tornata nei binari.

La questione è quella dei requisiti di Boeri, che era già stata sollevata quando Renzi lo nominò a sorpresa. Il relatore di maggioranza Sergio Pizzolante (Area popolare) ha chiesto al governo di fornire chiarimenti sul requisito di «una specifica capacità manageriale e una qualificata esperienza nell'esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell'ente». Il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Cesare Damiano (esponente della minoranza Pd), su richiesta di Renata Polverini (Fi), ha convocato Boeri, che dovrebbe essere ascoltato dai deputati martedì.

Il requisito della capacità manageriale è previsto dalla legge e l'economista, per quanto esperto anche di questioni previdenziali, non ce l'ha.

Fino a due giorni fa si dava in qualche modo per scontata un'applicazione elastica della legge che, presa alla lettera, è troppo rigida. Poi sono arrivate la richiesta chiarimenti e l'audizione, subito interpretate come un'offensiva per bloccare l'ultimo colpo di mano di Renzi. La nomina di Boeri era arrivata a sorpresa nel consiglio dei ministri della vigilia di Natale. Non ne sapeva niente il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e nemmeno Tiziano Treu, commissario straordinario dell'Inps.

Il comitato di vigilanza dell'istituto ha già dato il via libera all'unanimità. Entro il due febbraio le commissione Lavoro di Camera e Senato dovranno dare un parere sulla nomina, che però non è vincolante. Poi il consiglio dei ministri dovrà ratificare la nomina, che diventa effettiva dopo un decreto del presidente della Repubblica. Che in questo caso dovrà essere firmato dal presidente supplente Pietro Grasso. Intorno alla metà di febbraio Boeri potrebbe entrare all'Inps.

Il presidente della commissione smentisce, ci sia un accanimento contro la nomina. «Assolutamente no. Nella relazione di Pizzolante c'è apprezzamento della qualità accademica e dello studioso e un rilievo sulle esperienze di carattere gestionale. Avendo ricevuto anche una richiesta tramite lettera di Renata Polverini, è stata fissata un'audizione. È normale routine».

Su Boeri, il Pd non si dovrebbe dividere. «Non c'è nessuna volontà di bocciare una candidatura che noi voteremo», assicura Damiano, che è anche esponente della sinistra interna. Ma il voto è segreto, spiegava un esponente di maggioranza.

E un no alla nomina, potrebbe diventare un segnale a Renzi.

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