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Il premier diserta i comizi: "Conta solo il referendum"

Prevede la sconfitta e molla i candidati Pd

Il premier diserta i comizi: "Conta solo il referendum"

Roma - La sua strategia è sempre stata chiara. Lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi sin dall'inizio ha infatti detto chiaramente di non avere alcuna intenzione di dimettersi se il Pd perderà il ballottaggio di domenica prossima a Roma e Milano. Perché le amministrative non sono un voto sul governo. E fedele alla linea scelta, che lo vedrebbe lasciare Palazzo Chigi solo nel caso di una débâcle al referendum costituzionale che porterebbe inevitabilmente ad un governo di larghe intese, continua a smarcarsi dalla tornata elettorale.

Il premier non ha nessuna voglia di metterci la faccia su queste elezioni che non promettono nulla di buono per il centrosinistra. Soprattutto nella capitale, dove i sondaggi continuano a dare nettamente in vantaggio i Cinque Stelle, con Virginia Raggi. E davvero dovesse essere lei a vincere la partita per il Campidoglio, il contraccolpo in termini d'immagine per Renzi sarebbe notevole. La notizia di un grillino sindaco di Roma, infatti, è destinata a fare in un attimo il giro del mondo, con buona pace di Renzi e del suo profilo da vincente. A Milano, invece, la partita tra Sala e Parisi è ancora tutta aperta, con un possibile testa a testa tra i due.

Renzi, dunque, preferisce starsene da una parte, pronto ad incassare alla meglio una vittoria a Milano e alla peggio una sconfitta che a quel punto potrebbe facilmente scaricare sui due candidati del Pd. Dietro alle quinte, dunque, in silenzio se non per ribadire, come ha fatto ieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi, che «la madre di tutte le sfide è la riforma costituzionale che si propone di dare stabilità e governabilità all'Italia nei prossimi anni». Il resto non lo tocca. Per questo ha deciso di disertare i comizi conclusivi di Sala e Giachetti, al contrario di Beppe Grillo che domani dovrebbe essere a Ostia per dare il suo sostegno alla Raggi, anche se è possibile che non salga sul palco per evitare di offuscare la candidata sindaco M5S. Renzi, invece, non sarà in Italia gli ultimi giorni prima del ballottaggio. Oggi, infatti, partirà per San Pietroburgo per partecipare al Forum economico internazionale e domani incontrerà il presidente Putin. Un viaggio che però non è affatto piaciuto agli Stati Uniti, dopo che le alte sfere del Dipartimento di Stato di Washington hanno scoperto che il nostro presidente del Consiglio sarà l'unico primo ministro europeo a partecipare all'evento.

Nonostante Palazzo Chigi abbia fatto sapere che sarà presente anche il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Junker, agli americani non è sfuggita l'originalità della scelta di Renzi di volare in Russia proprio il giorno dei ballottaggi per un appuntamento non certo di particolare rilievo.

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