Politica

Il preside anti-Natale: «Nulla da farmi perdonare»

«L'Italia intera, laici e cristiani, non rinuncerà mai a Natale». Le parole del premier Matteo Renzi in un'intervista a un quotidiano sembrano mettere la parola fine alle polemiche sul presepe negato in una scuola di Rozzano, nel Milanese.Sembrano. Perché in realtà la battaglia è ancora aperta. Ieri Marco Parma, il preside dell'istituto comprensivo Garofano di Rozzano che aveva decristianizzato il Natale nelle celebrazioni scolastiche e che sabato si era dimesso, è tornato a difendere le sue idee (incoraggiato anche da molti giudizi favorevoli). «Non esistono iniziative cancellate o rinviate - scrive sul sito della scuola Parma, che si è rivolto alla direzione dell'Ufficio scolastico regionale perché valuti l'opportunità di attribuire ad altro collega la reggenza - . L'unico diniego che ho opposto riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna». «Potrei anche ringraziare quegli incauti che hanno sollecitato l'attenzione dei media sulla mia modesta persona, se me lo fossi meritato - prosegue il dirigente scolastico -purtroppo, invece, la bufera mediatica che si è sollevata si basa su notizie in parte distorte e in parte infondate». Ieri peraltro un gruppo di insegnanti dell'Ics Garofani di Rozzano e alcuni genitori si sono ritrovati davanti alla scuola per manifestare solidarietà al preside, esponendo lo striscione «Io sto con Parma». Nessuna solidarietà invece dall'assessore regionale all'Istruzione Valentina Aprea, che ora attende «solo i provvedimenti di natura amministrativa che verranno presi dall'ufficio regionale del ministero». Aprea ha annunciato al contempo un'assenza e una presenza. L'assenza, sua, all'incontro in programma oggi tra il preside Parma e la responsabile dell'ufficio scolastico regionale Delia Campanelli, voluto dalla stessa assessora. La presenza invece al - ci si augura - ripristinato «concerto dei ragazzi con i canti di Natale a cui voglio partecipare in prima persona e a cui ho invitato il premier Matteo Renzi e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni». «Resta fondamentale - spiega Aprea - ribadire la non negoziabilità dei valori fondamentali della nostra cultura e tradizione». Contro il preside si schiera anche una parte del Pd, rappresentata da Stefano Pedica. «I festeggiamenti del Natale a scuola, così come il crocifisso, non si toccano - afferma pedica -. Guai a mettere in discussione i capisaldi della nostra cultura e religione. Il preside della scuola di Rozzano, forse in cerca solo di pubblicità regresso, non ha capito che in un mondo globalizzato le tradizioni non si eliminano ma vivono l'una accanto all'altra». E oggi davanti all'istituto Garofani ci sarà un presidio con esponenti di Forza Italia, tra cui Maria Stella Gelmini, coordinatore regionale del partito, Licia Ronzulli e Pietro Tatarella, oltre al leader leghista Matteo Salvini e a esponenti di Fratelli d'Italia.

«Ricercare il dialogo con chi professa una religione diversa dalla nostra - dice Gelmini - non significa azzerare le nostre tradizioni».

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