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Primarie azzurre solo tra gli iscritti. E si potrà aderire anche via web

La fase di transizione fino al congresso gestita dai fedelissimi del Cav

Primarie azzurre solo tra gli iscritti. E si potrà aderire anche via web

Roma - La nuova dirigenza di Forza Italia sarà di eletti e non di nominati, ma in questa fase di transizione fino al congresso di dicembre il leader Silvio Berlusconi sarà affiancato da un comitato di fedelissimi.

Il presidente azzurro sceglie i 5 che cambieranno le regole dello statuto, secondo la proposta del tavolo riunitosi ieri, e nomina un Coordinamento di presidenza composto dalla presidente dei senatori Anna Maria Bernini, dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna, dalla capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, dal presidente dei coordinatori regionali Sestino Giacomoni e dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.

La nota di Arcore imprime un'accelerazione, dopo la chiusura del tavolo delle regole che nel comunicato stampa annunciava di voler sottoporre a Berlusconi la proposta approvata senza il voto dei due coordinatori pro tempore Giovanni Toti e Mara Carfagna. Il primo lascia il partito, l'altra rifiuta la nomina, sicura che non si vada verso un reale rinnovamento e forse prepara una mossa di reazione, qualcuno ipotizza una raccolta firme dei delusi di come sono andate le cose in questa ultima fase. Esce ne sarebbero. Intanto, però, la modifica dello statuto di Fi, in vista dei congressi che si dovranno tenere entro l'anno, sembra tracciata. I punti della proposta firmata Tajani, Gelmini, Bernini sono tre. Primo: un'ampia consultazione popolare alla quale potranno partecipare gli eletti, gli elettori, gli attivisti e i simpatizzanti di Forza Italia che siano già iscritti o che decidano di aderire al movimento fino a 7 giorni prima della data dei congressi.

Secondo: per velocizzare, semplificare e coinvolgere più persone possibile, dovunque esse si trovino, le adesioni saranno raccolte via web, attraverso un'apposita piattaforma.

Terzo: la consultazione eleggerà su base regionale i coordinatori e i vice coordinatori di ogni Regione ed i delegati al congresso in proporzione alla popolazione regionale e al numero dei votanti. Il Congresso nazionale eleggerà un Coordinamento di presidenza composto di 5 membri, cui saranno delegati i compiti organizzativi. I coordinatori regionali e i vice coordinatori resteranno in carica 3 anni.

Il comunicato stampa si conclude con la frase più importante, quella che spiega che il leader rimane il Cavaliere e per questo sono state bocciate al tavolo delle regole le due proposte di Toti e di Carfagna che, in modi e in toni diversi, comunque ne limitavano i poteri. «Resteranno in carico al Presidente i poteri di indirizzo politico e la compilazione delle liste per le elezioni».

Della Fi che uscirà dal congresso di dicembre si sa poco, ma chi sarà al timone è chiaro.

Il Cavaliere intende traghettare la creatura nata 25 anni fa nella più ampia federazione de L'Altra Italia e non ammette attentati alla sua missione.

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