Cronache

Il principe senza corona Otto inglesi su dieci non vogliono «re Carlo»

Filippo si è ritirato, Elisabetta ha 91 anni E in Gran Bretagna i sudditi votano William

Il principe senza corona Otto inglesi su dieci non vogliono «re Carlo»

F ilippo si è ritirato, Elisabetta non è più un fiore e allora gli inglesi tornano a giocare con il quiz che dura dal 1066, da quando Guglielmo il Conquistatore ottenne la prima corona d'Inghilterra dopo la battaglia di Hasting. Chi sarà il quarantaduesimo monarca?

La battaglia di oggi non prevede morti e feriti ma qualche sconfitto di sicuro. La sfida si apre, a sorpresa, tra padre e figlio. Charles o William? Chi prenderà il posto della regina, la quale, dopo la decisione del consorte principe di Edimburgo, potrebbe anche prendere la clamorosa e storica decisione di abdicare? I bookmakers pagano 4 sterline a 1 l'uscita di scena di Lilibet. In linea di successione toccherebbe a Charles, principe del Galles ma è curioso leggere l'eventuale ordine di arrivo ( o di partenza) al trono: dunque, dopo il padre, la linea prevede il principe William, duca di Cambridge, a seguire il principe George di Cambridge e sua sorella Charlotte; al quinto posto il principe Harry, poi il principe Andrea, duca di York, la principessa Beatrice di York, il principe Eugenio di York, Edoardo, il conte di Wessex, James Mountbatten, visconte di Severn, lady Louise Mountbatten Windsor, la principessa reale Anna (defunta), il signor Peter Phillips, la signora Savannah Phillipps, la signora Isla Phillips (gli eredi della principessa di cui sopra), infine Zara e Mia Tindall. Mi fermerei ai primi due, anche se il royal game è divertente e coinvolge anche minorenni e belle gioie nullafacenti.

Charles guarda tutti, quasi tutti, dall'alto in bacco ma ha il suo daffare per continuare la tradizione. Agli inglesi non basta, agli inglesi proprio non garba quel tono che sa di di antico, polveroso e spolverato, ben completato e confortato da Camilla Parker Bowles, per un totale che porta a una coppia di ricchi pensionati che gira il mondo, spassandosela a tagliare nastri e a ballare con le hawaiane, senza sapere ancora quale sarà il futuro, il loro intendo.

Perché, nel frattempo, William and Kate cantano siamo la coppia più bella del mondo e i sudditi, non soltanto quelli, tornano a leggere la fiaba di Buckhingham e di Bamoral, palazzi e castelli là dove si vive un'altra vita. Quella di Charles non convince. E' finito in mezzo, tra madre e figlio, Elisabetta e William lo hanno messo all'ombra. Così come la stessa lady Camilla. E lui non cerca la luce, non si mette al centro della scena. Vederlo sul trono sarebbe cosa giusta e giustificata ma se fiaba deve essere allora, caro principe, si faccia da parte e lasci il posto a suo figlio che è alto, bello, meno elegante, questo sì, di sicuro, del padre ma più immediato, fresco, sorridente, già stempiato, come il nonno ritiratosi dalla vita pubblica. E si porta appresso la storia di Diana, con tutti gli annessi e connessi, quasi una vendetta nei confronti del padre.

Eppure c'è quella fotografia, l'immagine che celebra i 90 anni della regina, con la quale sembra segnato il destino della corona: Elisabetta sta seduta con le mani unite in grembo, l'espressione non è né gaia, né austera, è quasi un volto di cera, mentre, al suo fianco, la postura di Charles è da James Bond, in piedi, tronfio (enjoy direbbe mister Vacchi), la mano destra insaccata nella tasca di una giacca doppiopetto nera, con papillon nerissimo su candida camicia, una pochette bianca e nera al taschino e il poppy, il papavero del ricordo, all'occhiello. Charles sorride osservando la madre assisa; eccomi qua, sembra dire, se ti alzi, prendo la poltrona dorata e mi accomodo.

E' l'Inghilterra, è la storia di una famiglia che sembra avere in esclusiva mondiale il ruolo monarchico. The Sun, uno dei fogli dello squalo Murdoch, ha lanciato il sondaggio, chi volete come re? William ha raccolto il 51 per cento di preferenze, suo padre il 22. Forse ci sono franchi tiratori (e lettori) in famiglia.

A questo punto si può prevedere il Charlexit.

Commenti