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"Il problema dell'Italia sono gli italiani". Ed è bufera su Di Battista

L'attacco di Di Battista alla festa del Fatto Quotidiano. Il Pd: "Disprezza il popolo e vuole rieducare gli italiani"

"Il problema dell'Italia sono gli italiani". Ed è bufera su Di Battista

"Il problema dell'Italia sono gli italiani". La frase di Alessandro Di Battista manda in visibilio il pubblico della festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta, ma finisce per agitare la politica. "Come tutti i populisti - tuona il piddì Andrea Romano - disprezza il popolo in carne e ossa". "Penserà di organizzare corso di rieducazione di massa dalla Casaleggio?", si chiede il senatore dem Andrea Marcucci.

Di Battista attacca a testa bassa gli italiani. Lo fa alla festa del Fatto Quotidiano. "Il problema dell'Italia sono gli italiani - dice - fino a quando saranno disposti a votare sempre gli stessi lamentandoci poi la mattina nei bar o facendosi infinocchiare dai titoli della stampa". "Certo - si corregge, poi - ci stanno anche tanti italiani straordinari: io dico sempre che uomini come Falcone e Borsellino potevano essere solo italiani". Come rifersice l'Huffington Post, le dichiarazioni del deputato pentastellato sono state accolte positivamente. D'altra parte la platea di Marina di Pietrasanta è "prevalentemente grillina" e, quindi, certe sparate "non fanno storcere il naso". Per altri, invece, quelle considerazioni vanno lette come un attacco da cui prendere le distanze.

"Di Battista si conferma un erede della vocazione totalitaria di ogni populismo, secondo la quale le opinioni delle persone sono da condannare come ridicole e sbagliate ogni volta che non coincidono con i desideri del capo di turno", commenta il piddì Romano. "In barba ad ogni chiacchiera grillina sulla centralità dei cittadini, quando gli elettori in carne e ossa si accorgono del bluff Cinque Stelle e votano con la testa diventano idioti incapaci di scegliere - continua il deputato dem - nessun rispetto per gli italiani, nessun amore per il nostro paese. Nel partito-azienda dei Cinque Stelle conta solo la volontà del capo.

E - conclude - quando gli italiani non votano come vorrebbe il capo, peggio per loro".

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