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Via al processo a "El Chapo". New York mai così blindata

Oggi in aula (con giudici top secret) il re della droga Durante il trasferimento chiuso il ponte di Brooklyn

Via al processo a "El Chapo". New York mai così blindata

New York Dopo fughe spettacolari, l'estradizione negli Stati Uniti e due rinvii in corte, prende il via oggi in una New York blindata il processo contro il signore della droga messicano, Joaquin «El Chapo» Guzman. La Grande Mela ha adottato misure di sicurezza straordinarie per garantire l'incolumità dei 12 membri della giuria, dei testimoni e di tutti i newyorkesi, ma anche per prevenire un eventuale tentativo di evasione del capo del cartello Sinaloa. Prima di essere estradato negli Usa nel gennaio 2017, infatti, El Chapo è scappato due volte dalle carceri di massima sicurezza messicane, inizialmente nascosto in un carrello della lavanderia, poi attraverso un tunnel scavato sotto la sua cella.

Il processo, che si tiene in un tribunale federale di Brooklyn, dovrebbe durare dai tre ai quattro mesi: dopo l'udienza preliminare della settimana scorsa è la volta delle dichiarazioni di apertura contro Guzman, accusato di aver fatto entrare in America circa 200 tonnellate di cocaina. Su di lui pendono 17 capi d'accusa tra cui traffico di droga, omicidio, possesso di armi da fuoco e riciclaggio di denaro. Il Dipartimento di Stato durante la pratica per l'estradizione si è impegnato con il governo messicano a non applicare la pena di morte, tuttavia se verrà condannato El Chapo rischia di passare il resto della sua vita dietro le sbarre.

New York non è estranea a processi di alto profilo, ma le forze dell'ordine affermano che quello contro il criminale 61enne è potenzialmente uno di quelli a più alto rischio: «In un certo senso, il caso non ha precedenti», ha detto il giudice distrettuale Brian M. Cogan. Tra le imponenti misure di sicurezza si è pure deciso di chiudere al traffico il ponte di Brooklyn ogni volta che Guzman viene trasportato dalla sua cella del Metropolitan Correctional Center di Manhattan, dove si trova in regime di duro isolamento, al tribunale vicino a Brooklyn Heights, trasformato in una fortezza. Il signore della droga - come riferisce il Wall Street Journal - percorre il tragitto su un veicolo blindato scortato dalla polizia e dal lunedì al venerdì dovrebbe rimanere in un luogo segreto a Brooklyn per non creare eccessivi problemi al traffico della City. A sorvegliare il percorso ci sono i cecchini posizionati sui tetti nel raggio di alcuni chilometri e gli elicotteri del Dipartimento di polizia di New York. Inoltre non verrà resa pubblica l'identità dei 12 membri della giuria e quella della maggior parte dei testimoni: al processo è vietato l'ingresso del pubblico in aula, ma sono ammessi alcuni membri della stampa in rappresentanza dei giornalisti assiepati davanti alla corte.

La settimana scorsa il giudice ha respinto la richiesta di Guzman di abbracciare brevemente la moglie, l'ex reginetta di bellezza 29enne Emma Coronel Aispuro, prima dell'inizio del processo. Cogan ha detto di comprendere la richiesta, ma di non poterla accogliere per motivi di sicurezza. Le limitazioni imposte alle comunicazioni del super imputato, infatti, non servono solo a evitare nuove evasioni, ma anche a tenere al sicuro i testimoni da eventuali intimidazioni. El Chapo ha potuto incontrare invece le figlie gemelle di 7 anni, sempre sotto il controllo del governo.

I suoi avvocati si sono comunque lamentati più volte delle rigide condizioni di isolamento, che gli avrebbero causato un deterioramento fisico e mentale.

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