La procura di Genova a Salvini: "Agiamo a tutela del Parlamento"

La procura di Genova ha risposto oggi al segretario della Lega Matteo Salvini, che ieri aveva protestato contro l'ordinanza con cui il tribunale del capoluogo ligure aveva sequestrato 49 milioni di euro dai conti del Carroccio a scopo cautelativo.

"Abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti, ma noi non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione, anzi: abbiamo agito a tutela del Parlamento, che si è costituito parte civile", ha dichiarato il capo della procura Franco Cozzi.

"Camera e Senato si sono costituiti parte civile nel processo per avere risarcito un danno derivante dalla erogazione di contribuiti che non dovevano essere dati perchè fondati su bilanci non corretti" ha sottolineato Cozzi. "Noi abbiamo agito a tutela del Parlamento. E - conclude Cozzi - i processi che questo ufficio manda avanti dimostra che non si guarda in faccia a nessuno e, tantomeno, a nessun colore politico. I procedimenti svolti in passato lo dimostrano".

Salvini annuncia: "Faremo ricorso"

Salvini dal canto suo ha annunciato che il partito farà ricorso già settimana prossima e ha anticipato la convocazione di un consiglio federale d'urgenza per lunedì pomeriggio. Il segretario ha poi rinfocolato le polemiche ricordando un "unico precedente simile in Turchia con sentenza della Corte europea che boccia il trattamento subito da un partito".

"I soldi non ci sono, sul conto della Lega federale ci sono solo 30.000 euro". Lo ha affermato Matteo Salvini in conferenza stampa commentando la decisione del giudice di Genova. "Sequestrano i soldi di chi li ha tirati su per pagare gli affitti delle sedi - attacca - il finanziamento pubblico non esiste più, quello che abbiamo è frutto di donazioni, e questo è un esproprio proletario.

Faremo ricorso non solo personalmente ma sarà firmato da migliaia e migliaia di cittadini che hanno volontariamente donato fondi alla Lega, non sarà il ricorso di un singolo ma di un popolo".