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Prodi contro la Merkel

Prodi contro la Merkel

"Il potere tedesco è arrogante". L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi è intervenuto a In mezz'ora, su Rai Tre e non usa mezzi termini per definire l'atteggiamento tedesco sul caso Volkswagen. "Quando arrivi a un livello di sicurezza, chiamiamola anche di arroganza, così forte, i freni inibitori sono a rischio". "In Germania - dice Prodi a proposito del 'sistema tedesco' e dello scandalo che ha riguardato la Volkswagen - non c'è contraddittorio" tra i vari attori sociali, "c'è un sistema molto compatto". Oggi il caso Dieselgate emerge "una crisi di un sistema, molto più complicata" di una crisi politica che interessa solo la Merkel. "Non a caso le irregolarità legate alla Volkswagen sono state scoperte da un'autorità americana. La cosa è stata messa fuori da una struttura non europea".

"E' ricominciato, ed era ora, il dialogo tra Stati Uniti e Russia, contro l'Isis. E la Francia non vuole stare fuori da questo gioco. Un pò come Cavour con la guerra di Crimea, ha detto Romano Prodi a proposito dei primi raid di Parigi in Siria. "Se il colloquio iniziale tra americani e russi va avanti il terrorismo è davvero finalmente in difficoltà". "Non capisco a tutt'oggi perchè l'Italia si sia fatta trascinare dalla Francia a fare una guerra contro se stessa", aggiunge Prodi sulla guerra in Libia. "Oggi dobbiamo fare in modo che tutte le fazioni si siedano attorno a un tavolo", aggiunge Prodi riferendosi alla situazione attuale. Tuttavia, dice l'ex presidente del Consiglio, oggi l'Italia non ha un ruolo in Ue.

"La Siria è sempre stata una 'figlia' della Francia, Chirac era il papà, il confessore dei siriani. Un rapporto profondissimo. Il punto è che è ricominciato, ed era ora, il dialogo Usa-Russia contro l'Isis e la Francia non vuole stare dietro di questo gioco", ha sottolineato l'ex premier. "L'unico esercito che può contrastare l'Isis è l'esercito di Assad, amico di Putin ma non di Obama. Se il colloquio Usa-Russia va avanti il terrorismo va davvero in difficoltà -ha spiegato ancora Prodi-. Rinforzano Assad, non hanno alternativa, sono gli unici scarponi che sono sul terreno.

Il nemico comune è l'Isis".

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