Cronache

Prof usava i permessi per ballare il tango Per il gip non va punita

Danno lieve per lo Stato: prosciolta. La linea morbida del giudice di Palermo rischia di dare una mano ai furbi

Prof usava i permessi per ballare il tango Per il gip non va punita

Il tango adesso rischiano di ballarlo le casse dello Stato, per davvero. La sentenza del gip di Palermo che ha archiviato l'indagine a carico della bella prof ballerina Claudia Sortino, accusata di aver partecipato a una gara di danza all'estero utilizzando i permessi della legge 104, è molto più di un pericoloso precedente.

Il giudice del capoluogo infatti, accogliendo la richiesta del pm, ha dovuto riconoscere la non punibilità della docente di matematica che, invece di accudire il papà malato, se n'era andata ad Amsterdam col compagno argentino. E questo perché l'iniziale accusa di truffa è stata derubricata in «indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato» che non prevede il processo per importi inferiori ai 3999,96 euro. E lei, assentandosi da scuola per sette giorni grazie alle «licenze» riconosciute ai parenti di portatori di disabilità gravi, ha indebitamente incassato solo 400 euro.

L'inchiesta a carico della tangu era partì in seguito a un esposto anonimo al commissariato San Lorenzo. Un racconto dettagliato, ricco di particolari a cui erano state allegate anche le foto che l'insegnante aveva ingenuamente postato sul suo profilo Facebook. Immagini che la ritraevano impegnata in passi ritmati durante una manifestazione finita pure in alcuni filmati su Youtube. Al ritorno dai Paesi Bassi era stata addirittura controllata dalla polizia, andata ad aspettarla all'aeroporto di Punta Raisi. In quell'occasione la Sortino aveva provato però a dribblare gli investigatori dicendo di aver viaggiato col papà. Falso. Fu sufficiente infatti un controllo al terminal della compagnia aerea per far venire a galla la verità. L'anziano genitore era rimasto a casa e sul volo c'erano solo la prof e il fidanzato.

Lei si è comunque sempre difesa non solo esibendo la documentazione che a suo dire avrebbe dovuto provare la sua vicinanza al padre durante il ciclo di cure, ma anche puntando su una interpretazione «garantista» della legge 104 che non imporrebbe l'assistenza ai congiunti proprio nei giorni di assenza (retribuita) dal lavoro. Questione di punti di vista.

La decisione del Tribunale, al di là delle questioni di merito e delle disquisizioni di dottrina, ha in ogni caso azzerato tutto aprendo un fronte giurisprudenziale pericolosissimo per la pubblica amministrazione. La storia di Claudia Sortino, che non dovrà nemmeno risarcire i 400 euro perché si tratta di una somma inferiore al minimo della sanzione amministrativa, potrà infatti essere sbandierata da fannulloni e furbastri che, calcolatrice alla mano, tenendosi al di sotto della linea di pericolo (i 3999.96 euro, appunto) potranno legittimamente sfruttare a proprio piacimento i giorni retribuiti della 104 senza violare la legge. Un impiegato di medio livello, seguendo l'esempio della docente palermitana, sarebbe in grado di strappare quasi un mese all'anno di ferie pagate, senza per questo rischiare alcun tipo di incriminazione. Insomma, siamo davanti a un'amnistia generalizzata per i truffatori prossimi venturi.

E la prof siciliana, nel frattempo, che fine ha fatto? È tornata in aula a insegnare la magica arte dei numeri ai suoi studenti proseguendo anche il doppio impegno di docente alla scuola «Alterazioni Tango».

Musica, maestro.

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