Reggio EmiliaLa penuria di volontari per la Festa dell'Unità di Reggio Emilia è presto risolta: utilizzare i profughi arrivati con Mare Nostrum come lavapiatti e sparecchiatori. Il segretario reggiano della Lega Nord Gianluca Vinci ha presentato un esposto alla direzione provinciale del lavoro per l'impiego di 30 profughi, alloggiati a spese dello Stato in strutture gestite dalla cooperativa d'Abramo, alla Festa dell'Unità. Volontari per modo di dire dato che per partecipare ad una festa di partito bisognerebbe almeno conoscere la lingua e le idee di tale partito. Ma tant'è.
Imbevuto di terzomondismo il Pd non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione di rimpolpare la forza lavoro venuta meno con la crisi di ideali a sinistra e ha replicato scandalizzato dicendo che questo è un progetto volto all'inclusione giustificandosi così: offrendo il partito il vitto per i 30 lavapiatti per i 24 giorni della festa, di fatto lo Stato risparmierà. «Vediamo davvero se è così – fa notare Vinci, preannunciando l'arrivo del leader del Carroccio Salvini - La coop riceve dallo Stato circa 21mila euro per i 30 profughi per 24 giorni. Si tratta di un bando vinto alcuni mesi fa e che non prevedeva l'utilizzo dei profughi nelle feste di partito. Se le cose stanno davvero così vorremmo conoscere in forza di quali accordi con la Prefettura la coop Dimora D'Abramo sconterà i soldi del vitto. Se così non fosse il segretario del Pd non ha detto la verità».
Il sospetto della Lega è che in questa vicenda ci guadagni il partito che trova braccia robuste per la causa, che non possono permettersi di scegliere, e la coop che vedrà riconoscersi la somma stanziata a bando senza l'onere di dare loro da mangiare per 24 giorni. C'è poi un altro aspetto: spesso i profughi vengono utilizzati dai comuni per lavori socialmente utili.
Dunque il partito rosso è considerato al pari di un Comune? A questo punto si potrebbe chiedere l'utilizzo dei profughi anche per le sagre di parrocchia e per le feste di compleanno.