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Profughi, sindaci e residenti in rivolta contro il piano del prefetto di Roma

A Formello anche il sindaco di centrosinistra si schiera contro l'apertura di un centro d'accoglienza per profughi

Profughi, sindaci e residenti in rivolta contro il piano del prefetto di Roma

Sindaci e cittadini della provincia di Roma uniti contro il piano di distribuzione dei migranti previsto dal prefetto Franco Gabrielli. L'ultimo comune in ordine di tempo a opporsi all'arrivo dei profughi è stato Formello, il paesino dove ha sede il centro sportivo della Lazio. Il suo sindaco, Sergio Celestino, eletto nel 2012 col centrosinistra, ieri ha formalizzato la decisione di bloccare l'apertura di un centro d'accoglienza nella zona industriale così come aveva anticipato con un post su Facebook qualche giorno fa.

Celestino ha raccontato dell'incontro avuto col prefetto il 4 maggio, insieme ad altri 11 sindaci di provincia:"Eravamo stati convocati perché, in risposta a un bando della Prefettura rivolto al privato sociale, nei nostri comuni dei propietari avevano offerto immobili in locazione, autocertificandone la richiesta idoneità, senza comunicare alcunchè ai rispettivi sindaci. Il numero di migranti assegnato -nel nostro caso, 100- derivava dalle dimensioni dell'immobile messo a disposizione dai privati. Fatte rapidamente le opportune verifiche, nonostante non avessi mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito, nei giorni seguenti scrivevo alla Prefettura che l’immobile in questione non possiede i requisiti per poter essere convertito alla funzione residenziale. Le controdeduzioni da me formulate erano tutte di natura oggettiva, per cui al momento l'ipotesi mi risulta decaduta". Parlando a nome dei sindaci della zona il primo cittadino di Formello ha spiegato che: "pur non volendoci noi sottrarre alle nostre responsabilità, lo Stato si debba porre il problema della sostenibilità dello sforzo eventualmente richiesto alle comunità locali, in termini numerici, sociali ed economici; e che un tema così delicato debba essere frutto di dialogo e di concertazione tra le istituzioni e non di imposizioni. Nell’approccio alla questione è necessario grande equilibrio, e non è possibile affrontarlo con la retorica, né quella buonista né quella demagogico-xenofoba". "Lo dico - conclude il post del sindaco Celestino - perché, subito dopo la convocazione in Prefettura, qualcuno dei 'nostri' aveva già messo in giro la voce, per farci un po' di cattiva politica, che io avessi dato una immediata disponibilità all'ipotesi di 100 migranti in zona industriale. Come si vede, ritengo invece che l’ipotesi prefettizia fosse insostenibile, sia per Formello che per gli stessi richiedenti asilo, per numero, collocazione e metodo seguito".

Anche ad Ardea il sindaco, stavolta di centrodestra, Luca Di Fiori ha detto no all'arrivo dei migranti al prefetto Gabrielli che ha accolta la sua istanza presentata contro l'apertura di un centro d'accoglienza sempre per motivi legati all'inagibilità della struttura che era stata scelta. Sempre in questi giorni a Marino è stato, poi, reso inagibile dai residenti il palazzo che avrebbe dovuto ospitare 78 profughi, mentre nel quartiere romano di Casale San Nicola gli abitanti hanno iniziato varie forme di protesta e domani scenderanno in piazza a manifestare la loro contrarietà all'arrivo di un centinaio di migranti presso l'ex scuola Socrate che dovrebbe fungere da centro d'accoglienza. In un'intervista al Corriere della Sera il prefetto Gabrielli ha parlato di "situazioni che non fanno onore alla tradizione dell’accoglienza di quei luoghi" e ha criticato i residenti di quel quartiere romano per i loro "gesti discutibili non soltanto nei confronti di povera gente che fugge da guerra e povertà, ma anche di altre comunità della provincia che invece si sono fatte carico del problema. Anche in modo abnorme". E ancora: "Non ci sto a essere preso in giro. Ci accusano di aver scelto un complesso con problemi, non adatto a ricevere persone, ma non sapete che cosa ci hanno proposto in cambio: un baraccone in mezzo alla giungla. Vergognoso, allucinante. Dicono che io non sono andato a incontrarli. Ci andrò certo, come faccio sempre, io sono abituato a metterci la faccia, non parlo con le carte bollate. Ma quando andrò a firmare la convenzione renderò pubbliche le fotografie dell’alternativa proposta da chi oggi ci dice di no". Per quanto riguarda i fatti di Marino il prefetto ha commentato: "Penso che ci sia sempre qualcuno più imbecille di altri: un tempo c’erano i cattivi maestri e quelli che poi saltavano il fosso. Ma anche le parole possono diventare pietre". "Se qualcuno - ha proseguito Gabrielli - mi dice che non vuole quei rifugiati vicino casa io lo capisco. Non lo condivido - per cultura personale e formazione -, ma posso comprenderlo. Solo che lo deve dire chiaramente. Altrimenti quelle proteste solo soltanto ipocrite.

È vergognoso nascondersi dietro alla storia delle concessioni, dell’abitabilità o di altro".

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