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«Pronta la bomba H» La Corea del Nord prepara l'apocalisse

Un test nucleare ha causato un terremoto: evacuate migliaia di persone. La condanna dell'Onu. Ma gli Usa: «Solo propaganda»

La notizia è stata diffusa da Kim Su Gyong, conduttrice dell'emittente di stato KCTV e cugina del leader nordcoreano. La giornalista, interrompendo la programmazione di un concerto di musica classica dell'orchestra dell'aviazione militare, ha letto una scarna ma inquietante velina. «Il primo test con la bomba all'idrogeno della repubblica è stato condotto con successo alle 10 del mattino. Con la riuscita perfetta della nostra storica bomba all'idrogeno miniaturizzata ci uniamo alle altre potenze nucleari avanzate». Affermazione da far raggelare il sangue a qualsiasi telespettatore, forse un po' meno a quelli della Corea del Nord, avvezzi agli annunci propagandistici del loro dittatore. E proprio di «propaganda» parlano gli esperti Usa. Secondo la Casa Bianca, infatti, le «analisi iniziali» indicano che nel suo ultimo test nucleare la Corea del Nord «non ha usato una bomba all'idrogeno, come sostenuto da Pyongyang». Eppure lo stesso Kim Jong Un ha rilasciato un comunicato stampa nel quale ha ribadito «il successo dell'esperimento, messo a punto per garantire alla Corea del Nord difese contro l'imperialismo americano. La vera pace e la sicurezza non si costruiscono con i colloqui e i compromessi di chi vorrebbe la nostra distruzione. Seguiranno altri test, che, come questo, non avranno impatti negativi sull'ambiente e le persone perché siamo un governo responsabile». Parole accompagnate subito dalla ferma condanna dell'Onu.In un primo momento le prove generali del test erano state calendarizzate il 10 ottobre 2015, giorno del 70esimo anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori, e poche settimane dopo un altro annuncio importante: la riattivazione degli impianti di Yongbyon per l'arricchimento dell'uranio. Poi però Kim Jong Un, il paranoico presidente della Corea del Nord ha preferito posticipare l'evento, trasformando il 6 gennaio in una sorta di spartiacque tra i muscoli mostrati fino all'altro ieri dal regime di Pyongyang nei confronti dell'occidente, e quello che davvero potrebbe accadere in una guerra tutt'altro che fredda. Ieri infatti ha annunciato di aver fatto detonare con successo una bomba ad idrogeno che ha provocato un terremoto di magnitudo 5.1, a 49 km a nord di Kilju, l'area dei test nucleari nordcoreani. Il sisma è stato rilevato dal servizio geologico Usa alle 10 del mattino di Pyonyang (le 2.30 italiane), con epicentro a circa 400 chilometri a nordest della capitale, nei pressi del sito per test nucleari di Punggye-ri. Il figlio del «Caro Leader» questa volta non ha voluto solo essere al centro dell'attenzione mediatica, per avvisare che la Corea del Nord è pronta a usare armi di distruzione contro gli Usa e gli altri Paesi ostili a Pyongyang, ma è andato ben oltre, sperimentandole in maniera concreta. Difficile verificare quali test siano stati effettivamente condotti, anche se il quarto esperimento nucleare nella storia del regime di Kim Jong Un (in carica dal dicembre 2011) è più preoccupante di tutti gli altri. La bomba termonucleare, comunemente conosciuta come «bomba H», è di gran lunga più potente di un ordigno atomico e secondo i primi dati somiglierebbe, per potenza, all'atomica che ha raso al suolo Hiroshima il 6 agosto del 1945. Il sisma provocato ha costretto le autorità cinesi a evacuare centinaia di residenti nelle aree di Yanji, Hunchun e Changbai, nella provincia di Jilin, al confine con la Corea del Nord.

Non si hanno fortunatamente notizie di vittime.

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