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Proposta Fi: "Politici pagati in base ai redditi da lavoro"

L'idea per ridurre i costi della casta: «Nessuno si deve arricchire facendo politica. Basta con le indennità»

Proposta Fi: "Politici pagati in base ai redditi da lavoro"

Onorevole, tira fuori il 740. Guadagnavi duemila euro al mese, cinque, dodici prima di essere eletto? Ne prenderai altrettanti da parlamentare. Guadagnavi di più? Peccato, avrai un tetto di 240 mila euro l'anno. Guadagnavi di meno, o non avevi proprio reddito? Niente paura, ce ne sarà uno speciale «di sussistenza», più i rimborsi spese. Basta insomma con l'indennità per senatori e deputati: nessuno più si arricchirà o si impoverirà facendo politica. Sembra l'uovo di Colombo, in realtà è l'idea di Forza Italia per ridurre i costi della casta.

Un libro dei sogni o una strada praticabile? Lunedì alla Camera arriverà il testo preparato dalla grillina Roberta Lombardi che prevede un taglio del cinquanta per cento degli emolumenti e dei rimborsi e che ha messo il Pd in grossa difficoltà. Appoggiare la legge significa depotenziare il referendum, non farlo vuol dire passare per difensori dei privilegi e consegnarsi alla campagna del M5s. Da qui le manovre della maggioranza per rimandare il provvedimento in commissione Affari Costituzionali e rinviarlo a dopo il 4 dicembre. Tra martedì e giovedì è previsto l'ingresso dei «cavalli di Troia», cioè un massiccio deposito di emendamenti, che costringerà il testo a ricominciare da capo il suo iter. Ma Beppe Grillo e i suoi affolleranno le tribune di Montecitorio promettendo battaglia: «Venite tutti, sarà un bello spettacolo».

In questo quadro la proposta di Fi punta a sparigliare le carte sul tavolo. Il capogruppo Roberto Brunetta, che ha sentito in mattinata Silvio Berlusconi e ottenuto il via libera, sta mettendo a punto gli ultimi particolari. «Sarà una vera e propria rivoluzione nella filosofia del trattamento economico degli onorevoli. Forza Italia non ci sta alla demagogia e al populismo e terrà una posizione responsabile, in nome della massima trasparenza e correttezza». L'emendamento Fi verrà presentato nei prossimi giorni.

Il modello della proposta, spiegano al gruppo alla Camera, è quello americano. Punto forte è l'abolizione delle indennità, almeno per come sono previste oggi. Il compenso degli onorevoli sarà ridefinito in base a quanto risulterà dal loro reddito rilevato dal modello 730 o 740 al momento dell'insediamento in Parlamento, con un tetto massimo di 240 mila euro lordi l'anno. In altri termini, ciascun parlamentare, una volta eletto, percepirà come reddito quanto guadagnava prima come lavoro autonomo o lavoro dipendente. E per chi non ha fonti di entrata è previsto un «reddito minimo di sussistenza».

In conclusione, secondo Forza Italia, con l'elezione al Parlamento «non ci sarà nessun guadagno e nessuna perdita».

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