Politica

Proteste in aula della Lega: "Non moriremo democristiani"

Il leader della Lega non accetta compromessi: "Noi per il Quirinale votiamo Vittorio Feltri, anche per quindici giorni di fila"

Proteste in aula della Lega: "Non moriremo democristiani"

Montecitorio impegnato nella prima votazione per l'elezione del nuovo Capo dello Stato. La seduta, presieduta per la prima volta da due donne, rispettivamente la presidente della Camera, Laura Boldrini e la presidente supplente del Senato, Valeria Fedeli, si è aperta con la chiama dei senatori a vita. Poco prima il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva fatto il suo ingresso trionfale nell'emiciclo, accolto da applausi, strette di mano e anche qualche "selfie" (tanto da indurre la Boldrini a richiamare i parlamentari al rispetto della regola che proibisce le fotografie in aula).

La presidente della Camera ha cominciato ad innervosirsi alla vista dei cartelli esposti dai deputati della Lega Nord con le prime pagine del quotidiano Il Manifesto, con il titolo: "Non moriremo democristiani". Un'evidente protesta contro la candidatura di Sergio Mattarella, proposta dal premier Renzi, alla presidenza della Repubblica. Immediato il richiamo all'ordine.

Poi arriva il leader del partito, Matteo Salvini a rincarare la dose: "Sono emozionato per Mattarella presidente, lui è l'ennesimo cattocomunista, due palle! Forza Italia? Magari non lo votano all'inizio ma poi lo votano..." si espone nel programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora.

E aggiunge: "Noi per il Quirinale votiamo Vittorio Feltri, anche per quindici giorni di fila".

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